Si tratta di un progetto formativo per tecnici saldatori che fornisce una qualificazione professionale e chance occupazionali presso le imprese operanti nel comparto impiantistico
ROMA – Assistal, l’Associazione nazionale costruttori di impianti, dei Servizi di Efficienza Energetica – ESCo e Facility Management nata nel 1946 e aderente a Confindustria, insieme alla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale – ente no profit che opera senza vincoli territoriali nei campi della Sanità, della Ricerca scientifica, dell’Assistenza alle categorie sociali deboli, dell’Istruzione e Formazione, dell’Arte e Cultura – danno il via al progetto “Training for inclusion of welders”.
Il progetto è finalizzato a favorire l’integrazione sociale di persone in condizioni di fragilità, quindi a fornire una qualificazione professionale e chance occupazionali presso le imprese operanti nel comparto impiantistico. Da una recente indagine, si evince che tra le diverse figure professionali, i “saldatori” qualificati sono molto richiesti dalle imprese, pertanto Assistal ha scelto di creare un piano formativo focalizzato sulle tecniche “MIG/MAG a filo continuo”; al termine delle attività didattiche sarà previsto un esame finale, con conseguimento della qualifica di saldatore.
Il progetto formativo per tecnici saldatori è articolato in varie fasi: nella prima fase avviata il 15 giugno, Agatos Service Srl, partner specialista nell’erogazione di “servizi speciali dedicati alla persona”, ha avviato i primi colloqui a Mazara del Vallo (TP), cui seguirà una fase di orientamento degli allievi prima dell’inizio delle attività formative. Nel mese di agosto, Assistal con la collaborazione di CFS Group Srl, azienda leader nel settore della saldatura, avvierà le prime lezioni del progetto formativo “Training for inclusion of welders”.
“Le azioni previste nel progetto sono concepite in modo integrato per agevolare gli allievi e offrire il massimo sostegno durante l’intero percorso educativo e formativo, infatti saranno guidati nella prima fase di orientamento e nelle successive fasi di apprendimento teorico e pratico; l’ampio ricorso a metodologie laboratoriali consentirà ai partecipanti di acquisire le necessarie abilità professionali, da consolidare nel successivo periodo di stage, concepito per offrire una esperienza significativa in azienda. La fase conclusiva di accompagnamento restituirà ai partecipanti un bilancio delle competenze acquisite utile per effettuare le successive scelte professionali”, afferma Assistal. L’associazione realizza costantemente percorsi educativi e formativi, volti a promuovere la cultura, a creare nuove identità professionali, a rafforzare le competenze di persone occupate, non occupate, disoccupate; nel corso degli anni ha portato a termine con successo percorsi dedicati anche alle categorie svantaggiate, sostenendo le persone più fragili come quelle dell’Istituto penitenziario Roma Rebibbia, per il successivo reinserimento sociale e professionale. Assistal, da anni è impegnata a contrastare la emarginazione sociale al fine di promuovere una crescita inclusiva.
“Siamo molto contenti” – ha affermato Angelo Carlini, presidente Assistal – “di intraprendere questo nuovo progetto insieme alla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale che ringrazio per il supporto. Sono convinto che per consentire a tutte quelle persone di realizzarsi e di entrare a pieno nella nostra società, sia necessario favorire il binomio indissolubile tra integrazione e qualificazione. Il progetto appena inaugurato risponde a tutte le necessità, a partire da quelle delle persone coinvolte fino a quelle delle imprese del comparto che hanno bisogno di lavoratori altamente qualificati e specializzati”.
“La Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale ha sposato con convinzione questo progetto, perfettamente in linea con gli obiettivi che la nostra azione da sempre persegue – ha commentato il presidente Emmanuele F. M. Emanuele –. La formazione sul campo, così come l’istruzione universitaria e post-universitaria, rientrano, per mia precisa volontà, tra le nostre priorità statutarie. Sono infatti persuaso che per combattere le gravi emergenze che ci affliggono, ovvero la disoccupazione, la povertà educativa e le diseguaglianze sociali, sia assolutamente prioritario fornire ai giovani gli strumenti e le competenze per poter trovare un lavoro e rendersi indipendenti, senza ricorrere al semplice assistenzialismo che, purtroppo, è una misura emergenziale e ha valenza soltanto nel breve periodo. Il fatto, poi, che questo progetto si rivolga a stranieri immigrati in regola con il permesso di soggiorno, è particolarmente significativo perché unisce al valore della formazione anche quello dell’inclusione e della coesistenza dei popoli”.