patentino haccp alimentaristi

L’HACCP: Hazard Analysis and Critical Control Points, traducibile in “sistema di analisi dei pericoli e punti di controllo critico” è una certificazione obbligatoria per chi lavora nella filiera alimentare, produttiva e distributiva. L’HACCP dimostra il rispetto delle leggi, nazionali ed europee, in, materia di igiene alimentare.

Come impone la legge, per lavorare nel campo alimentare è necessario essere in possesso del certificato HACCP. Il livello della certificazione dovrà essere adeguato al ruolo, ad esempio ad un produttore sarà richiesto un livello di conoscenza superiore rispetto ad un cuoco.

Obiettivo della certificazione HACCP

L’obiettivo della certificazione è la conoscenza, la prevenzione e il controllo dei rischi per la sicurezza alimentare, questo prevede la valutazione dei rischi, chimici, fisici e biologici che possono alterare la salubrità degli alimenti.

Questo metodo di controllo prevede il monitoraggio degli alimenti in tutte le varie fasi di manipolazione in modo da garantire che non vi sia alcuna contaminazione e dunque alterazione della salubrità degli elementi. In questo modo viene garantita la salute del consumatore finale.

La normativa

Negli anni ’60 si parla, per la prima volta, dei “punti critici di controllo” per monitorare i pasti degli astronauti della NASA. Nel tempo la normativa si è evoluta. La prima normativa di riferimento è arrivata in Europa nei primi anni ’90 , Direttiva 1993/43/CEE, che è stata recepita in Italia con il D.Lgs 155/1997. il D. Lgs rendeva, per la prima volta, sanzionabili i trasgressori delle disposizioni HACCP. Nel gennaio del 2006 entra in vigore il Regolamento CE 852/2004, attuato in Italia con il D.Lgs 193/2007.

In Italia la normativa HACCP ha carattere regionale e dunque, ogni regione, ha un ufficio di competenza.

La normativa vigente impone che, per lavorare nella filiera alimentare,  ogni azienda ed ogni lavoratore debbano possedere i requisiti imposti dalla certificazione HACCP e ogni attività deve avere un proprio piano di autocontrollo ed un manuale HACCP adeguato alle esigenze dell’azienda  interessata.

corso di europrogettazione

La figura dell’europrogettista nasce nel 1998, in concomitanza con l’incremento dei finanziamenti Europei  a favore di enti, associazioni, organizzazioni, aziende e pubbliche amministrazioni, per la realizzazione di progetti in risposta a bandi diretti nel quadro di un programma europeo. La figura professionale dell’europrogettista, negli ultimi anni, è cresciuta notevolmente grazie alla crescita della richiesta di professionisti da parte di associazioni, aziende ed enti pubblici. È importante sottolineare che non ci si improvvisa europrogettista, per farlo sono necessarie delle competenze ben precise.

Il mercato offre molti corsi di formazione ma è fondamentale scegliere un corso di europrogettazione di qualità poiché, l’europrogettista, ha una grossa responsabilità nei confronti del territorio e delle associazioni per cui lavora: la possibilità di ottenere cospicui finanziamenti che permettano di realizzare progetti importanti per la comunità.

L’europrogettista deve, prima di tutto, conoscere i diversi programmi di finanziamento previsti dall’Unione europea, le condizioni politico-sociali del territorio in cui opera e, fondamentale, il contesto istituzionale e le politiche europee. L’europrogettista deve avere, inoltre, competenze di project management e di project financing e, soprattutto, deve saper scrivere un progetto idoneo ad essere proposto alla Commissione europea

I requisiti dell’Europrogettista

Non meno importanti per un europrogettista sono l’attitudine alle relazioni, spiccate doti comunicative, capacità di problem solving ed inventiva.

È importante inoltre sottolineare che, quella dell’europrogettista, è una figura professionale multidisciplinare e, dunque, la provenienza professionale può essere di vario tipo: scrittore, comunicatore, contabile, lobbista, formatore, addetto alla amministrazione etc.

Altro requisito richiesto è la conoscenza della lingua inglese.

Molti enti scelgono di affidare il compito di scrivere e presentare un progetto europeo ad una figura interna ma, negli ultimi anni, si è compresa la necessità di rivolgersi ad un professionista esterno, formato e competente.

La Commissione europea cofinanzia progetta in ogni settore e, proprio per questo, le CCIE-Camere di commercio all’estero fanno da tramite tra l’ Unione europea, i mercati esteri e le aziende italiane supportando le PMI nel complesso obiettivo di internazionalizzarsi.

geometri professione in evoluzione

Nei prossimi dieci anni andranno in pensione 20mila geometri dei 96mila attualmente in carica.

Durante il 45° Congresso nazionale dei Geometri, tenutosi a Bologna tra il 28 e il 30 novembre, si sono festeggiati i 90 anni dalla nascita della categoria e, contemporaneamente, si è colta l’occasione per fare il punto sul futuro della professione del Geometra.

I partecipanti hanno analizzato il ruolo strategico della professione nell’attuale contesto socio-economico e demografico. La professione del Geometra, nei prossimi anni, dovrà evolversi e cambiare notevolmente. Oggi i Geometri posseggono competenze sempre più specifiche e specializzazioni in campi e ambienti innovativi, come ad esempio: la progettazione con BIM, che è un software per la creazione e gestione del modello d’informazione di un edificio, la modellazione 3D, la certificazione energetica, l’acustica edile, oltre alla sicurezza nei cantieri, quest’ultima ricoprendo il ruolo di Coordinatore della sicurezza.

Ogni anno in Italia 3600 candidati sostengono l’esame di Stato per l’iscrizione all’albo dei Geometri con un’età media di 21-22 anni, ciò dimostra che è un lavoro ancora molto ambito.

La formazione e l’aggiornamento, fondamentali per i professionisti, consentono al Geometra di poter scegliere tra una vasta gamma di corsi, con cui può sia aggiornarsi, che specializzarsi in nuovi settori, in linea con le richieste di mercato. Il professionista, inoltre, oltre a formarsi, otterrà i crediti geometri, per adempiere all’obbligo formativo.

corso energy manager

Accumulare energia pulita e rinnovabile: per le aree isolate arriva l’innovazione del progetto REMOTE

Nel mondo, le isole sono oltre 10.000 e sono abitate da oltre 750 milioni di persone. Molte di queste, con una media di abitanti tra i 1000 e i 10.000, si affidano al diesel per garantire energia a case, scuole, istituzioni e imprese, con una spesa consistente per l’importazione di combustibili fossili e il grave impatto ambientale che ne consegue. E non si contano le aree isolate in territori diversi da quelli insulari, come, ad esempio, montagne e zone interne, poco collegate alle principali vie di comunicazione e alle infrastrutture.

In Italia, ad esempio, ci sono 77 isole di cui 23 all’interno di laghi e 1 in un fiume. Nel bacino del Mediterraneo, le isole abitate sono 158, con una popolazione variabile tra i 5 milioni di abitanti della Sicilia, e le poche unità di Isole protette come Asinara, Montecristo, in Italia o Schiza, in Grecia. Il 40,5% delle isole del Mediterraneo ha meno di 1000 abitanti, il 29.7% meno di 500 e un considerevole numero di questi territori, importanti sotto il profilo turistico e ambientale, vivono senza collegamento alla rete elettrica.

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Lo sfruttamento dell’energia rinnovabile disponibile, in inglese RES – Renewable Energy Sources, è un fattore chiave di innovazione per questi territori, soprattutto in chiave ambientale. Si tratta infatti di definire un percorso di produzione energetica, che riduca drasticamente l’impronta ambientale determinata dall’uso di combustibili fossili. Le fonti rinnovabili, tuttavia, presentano problemi di intermittenza che rendono difficile conciliare la domanda di energia con la continuità di servizio. Una criticità che può essere risolta grazie allo sviluppo tecnologico di soluzioni di energy storage efficienti, ad alta densità energetica, economiche e affidabili poiché capaci di garantire la continuità del servizio.

REMOTE, progetto Europeo Finanziato da Horizon2020 coordinato dal Politecnico di Torino e condotto insieme a 10 partner europei, ha l’obiettivo di dimostrare la sostenibilità economica e tecnica di sistemi di energy storage, vere e proprie batterie ad accumulo, basate sulla tecnologia a idrogeno combinata con un elettrolizzatore che converte l’energia in eccesso prodotta da sistemi di energia rinnovabili (pale eoliche, pannelli fotovoltaici,…) in idrogeno. Il sistema di accumulo a idrogeno e celle a combustibile (fuel cell), poi, riconverte quando necessario l’idrogeno stesso in elettricità, superando così il problema dell’intermittenza, tipico delle fonti rinnovabili come eolico e solare.

Per lo sviluppo di REMOTE, sono in corso di allestimento 4 stazioni dimostrative, alimentate con elettricità generata da fonti rinnovabili, collocate in altrettante aree isolate, legate ad un approvvigionamento energetico sia da microreti – microgrids, sia totalmente staccate dalla rete elettrica.

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Le località coinvolte sono: in Piemonte, Ambornetti, alle pendici del Monviso; in Sicilia, Ginostra sull’Isola di Stromboli; in Grecia, Agkistro nella regione di Serres; in Norvegia, l’isola di Froan nel mar di Norvegia.

Fonti rinnovabili e variabili come eolica, solare-fotovoltaica, integrate con sistemi di accumulo power to power basati sull’idrogeno,sono infatti in grado di fornire una fonte di energia affidabile, costante, economica, e, soprattutto, ecologica poiché costituiscono un’alternativa reale all’uso dei motori diesel per la produzione di energia locale, con l’enorme impatto ambientale che i combustibili fossili impongono, in special modo in aree di elevato valore ambientale come quelle scelte.

Le 4 località del progetto REMOTE sono state scelte per il mix di energie rinnovabili che permettono di mettere in campo nei test, collocandole in contesti ambientali e d’uso molto diversi. Si passa infatti dal caldo, soleggiato, ventoso Mediterraneo alla fredda e tempestosa Scandinavia, fino al particolare clima delle Alpi occidentali italiane.

Fornire energia pulita e un servizio affidabile alle popolazioni che vivono in queste aree è una sfida tecnologica sotto il profilo sociale ed economico, poiché l’accesso a fonti di energia pulita dal costo contenuto, è un tassello essenziale per lo sviluppo di questi territori dal punto di vista demografico, turistico ed imprenditoriale.

Tutti i territori interessati vedranno una pressoché completa sostituzione dei combustibili fossili con energia rinnovabile, arrivando ad un’autonomia energetica che in alcuni casi raggiungerà il 100% del fabbisogno.

L’esperienza acquisita con REMOTE in aree isolate e off-grid, inoltre, aprirà la strada all’implementazione di soluzioni di energy storage basate sull’idrogeno per scale di produzione sempre maggiori.

notizie per professionisti

Agatos Service S.r.l. nasce nel 2011 su iniziativa di un gruppo di persone che si prefiggono di costituire una società che si occupi della fornitura di servizi a privati ed aziende.

Questo nell’ottica di un nuovo approccio al mondo dell’erogazione dei servizi, che privilegi la fruibilità del servizio e metta in evidenza la professionalità dell’erogatore.

Grazie alla presenza in organico di diverse figure professionali e ad una vasta rete di collaborazioni esterne, Agatos Service S.r.l. è in grado di fornire un gran numero di servizi secondo le necessità dell’utenza.

Agatos Service S.r.l. opera nel campo della formazione e dell’aggiornamento professionale offrendo corsi necessari per affrontare la continua necessità di conoscenza imposta dalla società moderna attuale.

Oltre ai tradizionali corsi in aula, per conciliare l’aggiornamento professionale con i ritmi lavorativi e nello stesso tempo adempiere agli obblighi formativi, Agatos Service S.r.l. propone corsi in E-Learning fruibili dove e quando vuoi 24 ore su 24, tramite dispositivi mobili o personal computer.

Agatos Service S.r.l. dal 2 Febbraio 2018 è Ente Accreditato presso l’Assessorato Regionale all’Istruzione e Formazione Professionale, Dipartimento Regionale Istruzione e Formazione Professionale della Regione Sicilia. Provvedimento di accreditamento: D.D.G. 1412 del 20 Aprile 2018 CIR ORGANISMO: BT2632

Agatos Service S.r.l. in quanto affiliato di UniPro S.r.l. e UniPro Accademy permette l’assolvimento agli obblighi della formazione continua per ingegneri, architetti, periti industriali e geometri.

I corsi sono erogati e organizzati dalla casa madre UniPro S.r.l. tramite la loro piattaforma FAD.

Agatos Service S.r.l. seleziona in tutta la SICILIA esperti e/o prima esperienza Procacciatori, automuniti per ampliamento della rete di vendita.

I candidati dovranno avere:

  • Forte propensione alla vendita e alle relazioni interpersonali;
  • Dinamicità;
  • Ambizione;
  • Buone capacità nell’ autogestione;
  • Capacità di aiutare il cliente nelle sue esigenze;
  • Buone capacità nel procacciare possibili clienti;
  • Autonomia nella pianificazione dell’agenda appuntamenti;
  • Eccellenti abilità commerciali, comprovate dal raggiungimento di obiettivi di vendita ambiziosi;
  • Determinazione e orientamento al risultato;
  • Capacità di ascolto e analisi dei bisogni del cliente;
  • Ottime doti comunicative e persuasive;
  • Passione per le sfide e capacità di gestione dello stress;
  • Essere auto muniti;

Cosa farai nel ruolo di commerciale / sales:

  • Sviluppo del mercato di riferimento attraverso l’identificazione di nuove opportunità di business;
  • Gestione completa delle negoziazioni commerciali finalizzata all’acquisizione di nuovi clienti;
  • Supporto al manager nella pianificazione, definizione e implementazione delle strategie commerciali;

Offriamo:

  • Affiancamento, rimborso spese (fisso stabilito con la Direzione) più provvigioni.
  • Ottime opportunità di guadagno in un mercato dinamico, innovativo e in forte crescita.

Retribuzione:

  • Da definire con la Direzione Aziendale, secondo le capacità e le esperienze effettivamente maturate.

Contratto di lavoro:

Stage, contratto di apprendistato, agente di commercio, collaborazione, partita IVA.

Il presente annuncio è rivolto ad entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.

Contatta direttamente l’azienda compilando il seguente modulo ed allegando il tuo Curriculum Vitae

    E’ stata avviata con scadenza 7 settembre 2018, l’inchiesta pubblica finale del progetto UNI1603813 UNI/TS 11325-10 “Attrezzature a pressione – Messa in servizio e utilizzazione delle attrezzature e degli insiemi a pressione – Parte 10: Sorveglianza dei generatori di vapore e/o acqua surriscaldata esclusi dal campo di applicazione della UNI/TS 11325-3”, elaborato dalla CT 223 “Esercizio e dispositivi di protezione delle installazioni a pressione”.

    Scadenza 7 settembre 2018 anche per l’inchiesta pubblica finale UNI sul progetto di norma UNI1602830 “Acustica – Pianificazione e gestione del rumore di cantiere – Linee guida per il committente comprensive di istruzioni per l’appaltatore” . Elaborato dalla Commissione Acustica e vibrazioni, il progetto intende realizzare una norma che fornisca indicazioni per definire gli obblighi di conformità in carico all’appaltatore da parte del committente, al fine di garantire una gestione corretta e soddisfacente dell’impatto acustico del cantiere.

    Sempre elaborato dalla Commissione Acustica e vibrazioni , il progetto UNI1601918, un rapporto tecnico che riporta “indicazioni operative per la redazione delle informazioni sulle emissioni acustichedelle macchine”. La fase di inchiesta pubblica terminerà il 21 agosto prossimo. Il documento fornisce indicazioni operative per la redazione di queste informazioni tecniche in un formato pensato per facilitare i fabbricanti delle macchine, che nel manuale d’uso dei propri prodotti devono fornire specifiche e indicazioni in conformità alla legislazione vigente.

    Il rapporto tecnico si applica alle macchine soggette alla Direttiva 2006/42/CE (Direttiva Macchine) e alla Direttiva 2000/14/CE (macchine e attrezzature destinate a funzionare all’aperto). Gli interessati possono scaricare online i vari progetti e inviare i propri commenti, utilizzando l’apposito form disponibile nella pagina “UNI: inchiesta pubblica finale”.

    Ufficializzata la prassi di riferimento UNI/PdR 40:2018 “Agente immobiliare – Requisiti di conoscenza, abilità e competenza degli agenti immobiliari per l’erogazione dei servizi definiti dalla UNI EN 15733. Linee guida per la formazione e indirizzi operativi per la valutazione di conformità”.

    La prassi definisce i requisiti relativi alla professione dell’agente immobiliare individuandone attività, compiti, conoscenze, abilità e competenze oltre a definire le linee guida per l’aggiornamento professionale. Il documento vuole dar vita a un metodo comune di lavoro che, in linea con gli standard europei, possa valorizzare al massimo la rete degli agenti immobiliari operativi in Italia.

    Secondo quanto indicato dalla prassi l’agente immobiliare, esercitando una professione regolamentata, deve possedere conoscenze generiche su elementi di diritto, leggi, norme nazionali ed europee inerenti il settore; aspetti igienico-sanitari, ambientali energetici e di sicurezza, principi normativi in materia di edilizia e norme costruttive, tipi di assicurazione inerenti il bene immobile, procedure di finanziamento di una transazione immobiliare, elementi di costruzione e manutenzione degli immobili, contesto politico-economico nelle transazioni internazionali relativo al settore immobiliare. Rientrano invece tra le conoscenze di base le sovvenzioni, stanziamenti e incentivi fiscali relativi agli immobili, nozioni di urbanistica e sviluppo immobiliare, elementi di tutela del consumatore, termini e definizioni economico-finanziari relativi alle transazioni immobiliare, rendimento degli investimenti immobiliari, elementi di marketing immobiliare, norme edilizie attinenti i servizi degli agenti immobiliari e le norme tecniche. Infine, tra le conoscenze approfondite la prassi evidenzia quelle relative alla funzione sociale dell’agente immobiliare, quelle sul mercato immobiliare in cui l’agente opera, la normativa antiriciclaggio e legislazione relativa alla tutela della privacy, principi fiscali della legislazione, contrattualistica, costi d’uso e di gestione di un bene immobile, tecniche di presentazione orale e scritta, estimo e valutazione.

    La prassi fa luce anche sulle competenze dell’agente immobiliare che riguardano in primis la capacità di trasferire in modo adeguato le informazioni al cliente nel rispetto del codice deontologico e della legislazione vigente, la capacità di stimare il valore di mercato degli immobili, capacità inerenti le transazioni immobiliari come ad esempio quella di redigere contratti in materia immobiliare, la registrazione delle informazioni relative all’immobile nei pubblici registri.

    Si determinano, inoltre, quali sono gli elementi per la certificazione delle competenze per garantire la comprovata professionalità dell’agente immobiliare.

    Al fine di garantire la qualità e l’efficienza della prestazione professionale dell’agente immobiliare la prassi approfondisce il tema della formazione continua. Ogni agente immobiliare deve mantenere un livello di conoscenza tale e conservare le relative abilità mediante uno specifico e qualificato apprendimento continuo partecipando a corsi, seminari di studi, master, dottorati, incontri, conferenze che portino al conseguimento di un adeguato numero di crediti annuali consigliati in un numero non inferiore a 20 crediti formativi annuali.

    I corsi formativi devono avere come oggetto le aree inerenti l’attività professionale dell’agente immobiliare, con particolare riferimento alle norme professionali e deontologiche, estimo, tecniche per materiali per l’edilizia, diritto civile e tributario, marketing e comunicazione, tecnica bancaria, urbanistica, ambiente e pianificazione nel governo del territorio, principi di economia e mercato immobiliare, home staging e fotografia, valutazione degli immobili, transazioni immobiliari, aspetti ambientali ed energetici degli immobili, amministrazione aziendale.

    “Conoscenza, abilità e competenza sono i requisiti sui quali viene valutato un professionista in un’ottica moderna e orientata ai risultati: nel caso degli agenti immobiliari i risultati sono riconducibili alla soddisfazione delle esigenze del cliente nel rispetto degli interessi del venditore.Trattandosi – dichiara Piero Torretta, Presidente UNI – di un bene fondamentale per le esigenze delle persone (in particolare il “bene casa”) con contenuti tecnici complessi (ad esempio quelli collegati alla sostenibilità, alle emissioni, all’efficienza energetica), valori economici significativi, un valore sociale e financo morale, la corretta valutazione della “qualità” dell’agente immobiliare secondo la norma UNI EN 15733 è una priorità assoluta. La prassi di riferimento PdR 40:2018 che presentiamo è lo strumento che definisce i requisiti professionali, le attività, i compiti e le relative conoscenze, abilità e competenze necessarie per erogare un servizio di valore e, infine, soprattutto per certificarlo.”

    “Per rimanere competitivi in un mercato in continua evoluzione FIAIP, sempre attenta alle dinamiche di lavoro dei propri associati, ha ritenuto opportuno definire i requisiti professionali relativi all’agente immobiliare, individuandone attività e compiti e le relative conoscenze, abilità e competenze necessarie per l’erogazione dei servizi definiti dalla norma UNI EN 15733″ – dichiara Francesco La Commare, Project leader della Prassi di Riferimento e Coordinatore del Centro Studi Fiaip – che prosegue “Il documento fornisce, inoltre, le linee guida per la formazione continua dell’agente immobiliare, solida base del processo di cambiamento per fare evolvere l’intermediazione immobiliare integrandola con una serie di servizi di consulenza funzionali alla serena conclusione di un affare.”

    “Adottare una modalità professionale e tracciare dei confini netti che aiutino a riconoscerla significa agire con chiarezza, trasparenza, linearità oltre a favorire la legalità contribuendo a valorizzare la professionalità dell’agente immobiliare con ricaduta positiva per il cittadino”, dichiara Gian Battista Baccarini, Presidente Nazionale Fiaip. “Tale prassi di riferimento – aggiunge il Presidente Fiaip – tra l’altro consentirà di allineare a un livello elevato la professione dell’agente immobiliare, tenuto conto delle normative e delle migliori pratiche in uso a livello di Unione Europea e di orientamento della giurisprudenza, prevedendo un sistema di controlli orientati a evitare qualunque rischio nell’ambito della compravendita e/o locazione favorendo la riduzione del contenzioso e incentivando la circolazione regolare degli immobili, il tutto a tutela e nell’esclusivo interesse della comunità”.

    Fonte: UnioneGeometri.com

    Come è noto, la Legge di bilancio 2018 ha rafforzato la norma – introdotta con il decreto fiscale collegato alla Manovra 2018 – sull’equo compenso (nei rapporti con clienti diversi dai consumatori, come banche e assicurazioni) per gli avvocati, esteso a quasi tutti gli altri professionisti (ad eccezione degli agenti della riscossione), prevedendo: un più stretto rapporto del compenso con i parametri tariffari previsti da un DM Giustizia; la presunzione assoluta di vessatorietà di una serie specifica di clausole, che mantengono tale natura anche quando siano state oggetto di specifica trattativa e approvazione; l’eliminazione della disposizione che attualmente prevede che l’azione di nullità possa essere esercitata entro 24 mesi dalla sottoscrizione del contratto che viola la disciplina sull’equo compenso (conseguentemente l’azione di nullità diviene imprescrittibile).

    Il Dipartimento Centro Studi della Fondazione CNI ha elaborato un documento che esamina nel dettaglio i contenuti delle disposizioni sull’equo compenso, precisandone l’ambito di operatività e soffermandosi, in particolare, sull’estensione della sua applicazione ai contratti stipulati con la pubblica amministrazione.

    Il comma 3 dell’art. 19 quaterdecies DL 148/2017 prevede che: “La pubblica amministrazione, in attuazione dei princìpi di trasparenza, buon andamento ed efficacia delle proprie attività, garantisce il principio dell’equo compenso in relazione alle prestazioni rese dai professionisti in esecuzione di incarichi conferiti dopo la data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto”.

    Il Documento del Centro studi del Consiglio nazionale degli Ingegneri precisa che “nel caso di affidamento dei servizi di ingegneria ed architettura, corollario al richiamato “principio” dell’equo compenso, è certamente l’applicazione del DM 17/06/2016 che consente la determinazione di un corrispettivo, da porre a base d’asta, proporzionato alla qualità e quantità della prestazione resa e al contempo rispettoso delle esigenze pubblicistiche. L’equilibrio contrattuale dovrà essere, poi, ricercato di volta in volta sulla base delle peculiarità del caso specifico ed alla luce del confronto competitivo; fermo restando (appare quasi superfluo sottolinearlo) l’intrinseca contraddittorietà, con il principio di equità del corrispettivo, dei casi in cui le offerte siano oggettivamente non eque rispetto alla complessità della prestazione, siano meramente simboliche oppure, infine, sia disposta l’erogazione a titolo gratuito della prestazione (principale ovvero accessoria).”

    Fonte: UnioneIngegneri.com

    Il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, è stato nominato tra i componenti del Cnel per il quinquennio 2017-2022, in rappresentanza dei liberi professionisti. La nomina del presidente della Confederazione delle libere professioni è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 107 del 10 maggio scorso, dopo la delibera dal Consiglio dei Ministri del 21 marzo scorso. Con la pubblicazione delle nomine dei nuovi rappresentanti delle categorie produttive si apre la X Consiliatura del Cnel.

    “In questa delicata fase economica e politica la presenza di Confprofessioni al Cnel assume un importante significato per tutto il sistema delle libere professioni, che finalmente potranno esprimere tutte le potenzialità di un settore economico essenziale allo sviluppo del Paese” ha dichiarato il presidente Stella. “Ma non solo. La presenza della nostra Confederazione in uno dei più alti organi costituzionali dello Stato apre una nuova stagione della rappresentanza improntata verso un maggior equilibrio tra i soggetti economici e produttivi che sono chiamati a delineare innovativi percorsi nel mercato del lavoro per il rilancio dell’occupazione.

    “Siamo convinti – ha concluso il neo consigliere Cnel – che la nuova Consiliatura, presieduta dal professor Treu, saprà proporre un nuovo ruolo al Cnel e dare un significativo impulso alle parti sociali per diventare protagonisti nel dialogo sociale e nella crescita del Paese. E certamente non mancherà il contributo di idee e progetti che nascono dal mondo delle libere professioni che si riuniscono in Confprofessioni”.

    Fonte: UnioneIngegneri.com

    C’è anche l’ENEA nel team tutto italiano che ha condotto il restauro della Fontana dei Tritoni sull’isola di Malta, grazie ad un accordo di collaborazione con l’impresa romana De Feo Restauri.

    C’è anche l’ENEA nel team tutto italiano che ha condotto il restauro della Fontana dei Tritoni sull’isola di Malta, grazie ad un accordo di collaborazione con l’impresa romana De Feo Restauri. La sinergia tra un’azienda privata altamente specializzata e un ente pubblico di ricerca ha fornito un’impronta hi-tech al restauro del monumento simbolo della capitale maltese, avviando un’efficace attività di trasferimento tecnologico dal laboratorio all’impresa. Dopo un intervento durato dodici mesi, l’opera dello scultore Vincent Apap e dell’architetto Victor Anastasi è tornata a “dominare” l’ingresso de La Valletta, dichiarata Capitale europea della Cultura 2018. La grande vasca in travertino – con al centro tre Tritoni in bronzo che sostengono un’ulteriore vasca anche questa bronzea – era stata inaugurata nel 1959 ma nel tempo, a causa degli agenti atmosferici aveva perso il suo splendore originario.

    “Il nostro compito – spiega la ricercatrice ENEA Valeria Spizzichino – è stato prima di tutto quello di identificare il tipo di degrado presente sulla superficie della vasca della fontana. E lo abbiamo fatto utilizzando sul luogo la nostra strumentazione laser mentre nei laboratori del Centro Ricerche ENEA di Casaccia e Frascati abbiamo analizzato i campioni prelevati 1. Questo tipo di indagine – prosegue la ricercatrice – ha permesso di individuare le cause del degrado e di identificare l’intervento di restauro più adatto”.

    I ricercatori dell’ENEA hanno poi testato insieme ai restauratori diversi metodi di pulitura chimica della superficie utilizzando quattro tipi di impacco su altrettante aree della vasca. Tutti gli impacchi, costituiti per lo più da laponite e polpa di cellulosa, sono rimasti a contatto con la superficie della fontana per circa ventiquattro ore. “Successivamente abbiamo sottoposto le parti trattate ad analisi hi-tech riscontrando un’efficacia diversa associata ad ogni trattamento – sottolinea Spizzichino – ma in nessun caso sono state individuate tracce di rimozione della calcite del travertino, in pratica nessun danneggiamento subito dal materiale trattato. Le nostre tecnologie di diagnostica – conclude la ricercatrice – ci hanno permesso di individuare in modo preciso il restauro più adatto per la fontana”.

    La ditta De Feo Restauri, vincitrice del bando pubblico indetto dal governo maltese per il restauro della fontana insieme alle ditte Coge Impianti e Fonderia Marinelli, ha coinvolto negli interventi l’ENEA come partner scientifico per le indagini diagnostiche. Già nel 2014 la ditta romana aveva lavorato al restauro delle mura de La Valletta nell’ambito di un più ampio progetto di riqualificazione della città iniziato dall’architetto Renzo Piano.

    Oltre alle attività di restauro, per la fontana sono state eseguite sofisticate opere impiantistiche che hanno visto la costruzione di una sala tecnica al di sotto della piazza, di un tunnel di collegamento di circa 40 metri e di una nuova stazione di pompaggio, insieme all’installazione di nuovi sistemi idraulici, elettrici e meccanici, di trattamento dell’acqua e di un nuovo sistema di illuminazione.

    Fonte: UnioneArchitetti.it