Emergenza Coronavirus FASE 2: cosa devono fare le aziende per adeguarsi alle al DPCM del 26 aprile 2020

Il 26 aprile scorso è stato emanato un nuovo DPCM che regola la cosiddetta “FASE 2”, ovvero la ripresa di molte attività produttive del nostro Paese, con un conseguente allentamento delle misure di contenimento del virus, che sono state in vigore fino ad ora.

Le imprese che riprenderanno la loro attività a partire dal 4 maggio 2020, dovranno svolgere tutte le attività propedeutiche alla riapertura già dal 27 aprile. Nel testo del Decreto si legge che:

“La prosecuzione delle attività produttive può avvenire solo in presenza di condizioni che assicurino alle persone che lavorano adeguati livelli di protezione. La mancata attuazione del protocollo determina la sospensione dell’attività fino al ripristino delle condizioni di sicurezza.”

Il protocollo firmato da Governo e parti sociali disciplina vari aspetti, qui di seguito i più importanti

Gli ingressi in azienda dovranno essere contingentati per evitare assembramenti, quindi ampliare i turni di lavoro, per far sì che in uno stesso posto permangano poche persone e ben distanziate fra loro. Se necessario si dovrà quindi rimodulare la produzione. Dovrà essere giornalmente misurata la temperatura corporea a tutto il personale e i visitatori e contattare tempestivamente il medico in caso di manifestazione febbrile.

Riguardo l’accesso di fornitori esterni e visitatori in azienda, dovrà essere definita la procedura di ingresso, transito e uscita, per ridurre al minimo i contatti fra gli individui.

Prima di riaprire, ogni azienda dovrà provvedere alla sanificazione dei locali. Sanificare vuol dire porre in essere tutti quei procedimenti atti alla distruzione di virus e agenti patogeni, non si tratta quindi di una semplice pulizia. È opportuno rivolgersi ad aziende che abbiano i requisiti e le autorizzazioni per fare sanificazione, che possono esercitare l’attività (codice Ateco 81.29.10) e che sono abilitate al rilascio della relativa certificazione.

Punto importantissimo sono i dispositivi di protezione individuale, ogni lavoratore dovrà indossare:

  • Mascherine
  • Guanti
  • Ove necessario, visiere protettive.

Le postazioni di lavoro con PC devono essere separati con pannelli in plexiglas di dimensioni tali da garantire la distanza interpersonale.

Per assicurare il rispetto delle regole, nelle aziende verrà costituito un comitato di controllo con la partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori. Nei casi in cui questo non sia possibile, a vigilare saranno invece comitati territoriali o settoriali.

Se ogni cittadino si atterrà scrupolosamente alle regole, si può ben sperare di lasciarci questa pandemia alle spalle e ritornare a far crescere e prosperare il nostro sistema produttivo.

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