Cassa Forense e Crediti Formativi: Come Proteggere il Tuo Futuro Professionale

Se sei un avvocato iscritto alla Cassa Forense, probabilmente hai già sentito parlare di crediti formativi obbligatori. Ma sai davvero perché sono così importanti e come possono influenzare la tua carriera? In questo articolo, scoprirai tutto ciò che devi sapere.

Perché sono importanti i crediti formativi per la cassa Forenze?

La Cassa Forense è l’ente di previdenza e assistenza degli avvocati italiani. La sua missione? Garantire un sostegno economico ai professionisti in caso di bisogno e promuovere la formazione continua. I crediti formativi rappresentano un obbligo che ogni avvocato deve rispettare per mantenere la propria iscrizione attiva e garantire un aggiornamento costante sulle novità del settore legale.

I crediti formativi sono dei punteggi assegnati ai corsi, seminari, webinar e altre attività di formazione. La loro funzione principale è quella di assicurare che gli avvocati si aggiornino costantemente, migliorando le proprie competenze e rimanendo competitivi nel mercato. Rispettare i crediti formativi richiesti  è quindi fondamentale per evitare sanzioni, sospensioni o addirittura la perdita dell’iscrizione.

Come ottenere e gestire i crediti formativi

Per accumulare crediti formativi, puoi partecipare a diverse attività approvate dalla Cassa Forense, come:

– Corsi in aula o online
– Seminari e workshop
– Attività di ricerca e pubblicazioni
– Insegnamenti universitari

È importante pianificare bene la formazione, scegliendo corsi di qualità e riconosciuti dall’ente. Molti avvocati trovano utile affidarsi a piattaforme di formazione accreditate che offrono programmi aggiornati e facilmente accessibili, anche da casa.

Consigli pratici per rispettare i crediti formativi

– Organizza il tuo percorso di formazione: pianifica le attività da svolgere durante l’anno.
– Tieniti aggiornato sulle scadenze: la Cassa Forense richiede il saldo dei crediti entro determinate date.
– Scegli corsi di qualità: affidati a enti riconosciuti e professionisti del settore.
– Documenta tutto: conserva le certificazioni di partecipazione e i certificati di completamento.

Perché affidarsi a professionisti per la gestione dei crediti formativi?

La gestione dei crediti formativi può sembrare complessa, ma non sei solo. Rivolgersi ai consulenti Agatos Service può aiutarti a ottimizzare il percorso di formazione e a rispettare tutte le normative senza stress. Inoltre, un professionista ti può guidare nella scelta dei corsi più adatti alle tue esigenze e assicurarsi che tutta la documentazione sia in regola.

Concludendo…

I crediti formativi per chi è iscritto alla cassa Forenze, rappresenta un tassello fondamentale per la crescita professionale degli avvocati italiani. Investire nel proprio aggiornamento significa non solo rispettare gli obblighi dell’ente previdenziale, ma anche rafforzare la propria reputazione e offrire un servizio sempre più competente ai clienti. Ricorda: il tuo futuro professionale è nelle tue mani, e una formazione continua è la chiave per un successo duraturo.

Se hai bisogno di supporto nella gestione dei crediti formativi o vuoi scoprire come ottimizzare il tuo percorso di aggiornamento, non esitare a contattarci tramite i nostri canali social, qui Instagram. La tua crescita professionale inizia oggi, esplora la nostra sezione dedicata ai corsi per avvocati.

Crediti Formativi Professionali cercasi? Agatos può supportarti per ottenerli e dare un boost alla Tua Crescita

Uno degli strumenti principali per questo processo sono i crediti formativi professionali (CFP), un requisito essenziale per molte categorie di professionisti che devono dimostrare il proprio sviluppo professionale continuo.

Ma come si ottengono i CFP e quali sono le migliori opportunità di formazione? La risposta è semplice: affidarsi ad Agatos Service! Siamo un ente certificato ed eroghiamo corsi di formazione specifici per il riconoscimento di questi crediti.

Partecipando a corsi di formazione riconosciuti, come professionista puoi accumulare CFP necessari per dimostrare e attestare la tua professione ai rispettivi ordini di appartenenza durante gli incontri di aggiornamento professionale.

Perché è importante aggiornarsi tramite corsi di qualità?

L’aggiornamento continuo permette ai professionisti di:
– Rimanere aggiornati sulle ultime normative e tecnologie
– Migliorare le proprie competenze e servizi offerti
– Mantenere la validità dell’iscrizione all’albo professionale
– Accumulare crediti formativi professionali necessari per il rinnovo della professione

Per ottenere i crediti formativi professionali, è fondamentale affidarsi a enti di formazione riconosciuti e qualificati, come Agatos

Il motivo principale per cui affidarsi a noi è la varietà di corsi disponibili.

L’offerta formativa è progettata per aiutare i professionisti a ottenere il numero di crediti necessari per il mantenimento della tua iscrizione all’albo e per la crescita professionale.

Corsi di formazione riconosciuti e aggiornati

Proponiamo un’ampia gamma di corsi di formazione anche in altri ambiti, suddivisi per settori di competenza, tutti riconosciuti dalle principali istituzioni e con crediti validi per il rinnovo dell’iscrizione professionale.

Percorsi di formazione personalizzati

Su richiesta, offriamo anche percorsi formativi personalizzati, pensati per rispondere alle specifiche esigenze di ciascun professionista, permettendo di accumulare i crediti formativi professionali necessari in modo semplice e rapido.

Per ottenere i CFP con Agatos, basta iscriversi ai corsi di interesse, partecipare alle sessioni previste e ricevere l’attestato di partecipazione riconosciuto ufficialmente. In questo modo, i professionisti possono facilmente documentare il proprio aggiornamento professionale.

Esplora tutti i corsi disponibili e seguici su Instagram per rimanere aggiornato sulla nostra offerta formativa!

Formazione professionale per geometri, ingegneri e architetti: la chiave per una carriera di successo con Agatos!

Nel settore delle costruzioni e del design, la formazione professionale rappresenta un elemento fondamentale per geometri, ingegneri e architetti che desiderano rimanere competitivi e aggiornati sulle ultime novità del mercato. In un contesto in continua evoluzione, investire in corsi e workshop specializzati permette ai professionisti di migliorare le proprie competenze, acquisire nuove certificazioni e ampliare le proprie opportunità di lavoro.

Perché la formazione professionale è essenziale per geometri, ingegneri e architetti

La formazione continua consente ai professionisti di aggiornarsi sulle normative vigenti, le tecnologie innovative e le metodologie più efficaci nel settore edilizio e urbanistico. Per geometri, ingegneri e architetti, partecipare a corsi di formazione permette di:

– Mantenere la compatibilità con le normative di settore
– Acquisire nuove competenze tecniche e progettuali
– Sviluppare capacità di gestione e leadership
– Ampliare il network professionale
– Rendere più competitive le proprie offerte di servizi

Tipologie di corsi

Le opportunità di formazione sono molteplici e si rivolgono a diversi livelli di esperienza e specializzazioni. Tra i più richiesti ci sono:

– Corsi di aggiornamento normativo e legislativo
– Formazione su software di progettazione (AutoCAD, Revit, ArchiCAD)
– Percorsi di specializzazione in tecniche sostenibili e green building
– Workshop di progettazione integrata e gestione dei cantieri
– Corsi di sicurezza sul lavoro e gestione dei rischi

Per garantire un percorso formativo efficace e riconosciuto, è importante scegliere enti accreditati e provider affidabili. Noi di Agatos Service offriamo programmi dedicati a geometri, ingegneri e architetti, sia in modalità online che in presenza. Siamo accreditati con il MIUR e la Regione Sicilia, con normativa aziendale ISO 9001:2015.

Investire in un futuro professionale solido

In un mercato sempre più competitivo, la formazione professionale per geometri, ingegneri e architetti rappresenta un investimento strategico per la crescita personale e professionale. Aggiornarsi costantemente permette di offrire servizi di alta qualità, rispettare le normative e rispondere alle esigenze di clienti e committenti. Non rimandare: scegli i corsi più adatti alle tue esigenze e preparati a affrontare con successo le sfide del settore edilizio, clicca qui: https://www.agatosservice.it/promozione-maggio-professionisti/

Efficienza e produttività in azienda: Strategie per i datori di lavoro

Nell’attuale contesto competitivo, efficienza e produttività rappresentano due pilastri cardine per il successo di qualsiasi azienda. Se sei un datore di lavoro, comprendere come ottimizzare questi aspetti può fare la differenza tra una realtà stagnante e una realtà in crescita. In questo articolo, esploreremo le migliori strategie per migliorare efficienza e produttività in azienda, offrendo spunti pratici e consigli utili per potenziare le tue performance organizzative.

Perché l’efficienza e la produttività sono cruciali per i datori di lavoro

L’efficienza si traduce in un utilizzo ottimale delle risorse, riducendo sprechi e ottimizzando i processi. La produttività invece indica la quantità di output generato rispetto alle risorse impiegate. Per un datore di lavoro, migliorare questi aspetti significa aumentare la competitività sul mercato, ridurre i costi e motivare il team. Questo può essere possibile anche attraverso la formazione.

Strategie per aumentare efficienza e produttività in azienda

 1. Implementare tecnologie innovative

L’adozione di strumenti digitali e tecnologie avanzate permette di automatizzare compiti ripetitivi, velocizzare i processi e migliorare la comunicazione interna. Software di gestione progetto, piattaforme di collaborazione e strumenti analitici sono solo alcune delle soluzioni che favoriscono efficienza e produttività. Uno dei metodi più rapidi per raggiungere un alto livello tecnologico è l’iscrizione a corsi specifici in cui approfondire le proprie competenze, alcuni di essi puoi trovarli qui: https://www.agatosservice.it/corsi-di-formazione-per-docenti/?mot_p=2&mot_q=corsi%20informatica&mot_s=12064#top

2. Formazione continua del personale

Investire nella formazione dei dipendenti aiuta a sviluppare competenze nuove e migliorare le performance complessive. Un team ben preparato è più efficiente e capace di affrontare le sfide quotidiane con maggiore efficacia.

3. Organizzare il lavoro in modo strategico

Una pianificazione accurata, con obiettivi chiari e processi ben definiti, permette di eliminare inefficienze e di focalizzarsi sulle attività a maggior valore aggiunto. La gestione del tempo e delle priorità è essenziale per aumentare la **produttività**.

4. Promuovere un ambiente di lavoro positivo

Un clima aziendale sereno e motivante stimola l’engagement dei dipendenti, favorendo un incremento della produttività. Incentivi, riconoscimenti e politiche di benessere sono strumenti efficaci per mantenere alta la motivazione.

5. Monitorare e analizzare i risultati

L’uso di indicatori di performance (KPI) permette di valutare costantemente l’efficacia delle strategie adottate. Attraverso analisi periodiche, puoi identificare aree di miglioramento e intervenire tempestivamente.

Essere un datore di lavoro non è semplice, ma investire in strategie che migliorino efficienza e produttività può essere la chiave vincente per sostenere la crescita aziendale e mantenere un vantaggio competitivo.

diventare un Consulente Tecnico d'Ufficio (CTU)

Chi è il consulente Tecnico d’ufficio?

Il Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) è una figura professionale di fondamentale importanza nei processi giudiziari. Il suo compito è quello di fornire una valutazione tecnica su una specifica questione oggetto di un processo. La sua nomina avviene a seguito di una richiesta avanzata dalle parti coinvolte o su iniziativa del giudice. Il CTU può essere scelto tra gli iscritti in un apposito elenco redatto dai tribunali o, in alcuni casi, anche tra i professionisti individuati dalle parti in causa.

Il CTU ha il compito di fornire al giudice una valutazione oggettiva e tecnicamente attendibile sulla materia oggetto del processo, in modo che questi possa prendere decisioni basate su elementi concreti e affidabili. Per questo motivo, il CTU deve possedere una conoscenza approfondita della materia in questione, nonché delle normative che la regolamentano. Inoltre, deve avere una buona conoscenza delle procedure giudiziarie e delle tecniche di redazione di relazioni tecniche, in modo da presentare al giudice una relazione chiara e completa.

La nomina del Consulente Tecnico d’Ufficio

La nomina del CTU è un momento cruciale del processo, in quanto la sua valutazione tecnica può influire significativamente sulle decisioni del giudice e, di conseguenza, sui diritti delle parti coinvolte. Per questo motivo, il CTU ha l’obbligo di mantenere costantemente aggiornate le proprie conoscenze e competenze, partecipando a corsi di formazione e aggiornamento professionale. In questo modo, può garantire la correttezza delle sue valutazioni tecniche e la tutela dei diritti delle parti coinvolte nel processo.

Come si diventa CTU nei Tribunali?

Per soddisfare gli obblighi formativi specifici, è necessario seguire le leggi e i regolamenti propri di ogni professione. Ad esempio, per diventare CTU medico, è richiesto di possedere la laurea in medicina e specializzarsi in una specifica branca, seguita da almeno cinque anni di esperienza professionale e frequentare corsi di formazione specifici.

È fondamentale che il CTU mantenga costantemente aggiornate le proprie conoscenze e competenze partecipando a corsi di formazione e aggiornamento professionale. In questo modo, può garantire la correttezza delle sue valutazioni tecniche e la tutela dei diritti delle parti coinvolte nel processo.

Quale corso scegliere per diventare Consulente Tecnico d’Ufficio?

Molti tribunali richiedono un corso di formazione di almeno 20 ore per poter inserire nell’albo dei CTU.

Se sei interessato a diventare CTU o vuoi aggiornare le tue competenze, ti consigliamo di seguire il nostro corso, che ottempera ai requisiti richiesti da suddetti soggetti. Per maggiori informazioni, visita il nostro corso online Corso CTU Aggiornato alle nuove norme sul processo telematico.

corso diisocianati

Il Regolamento (UE) n. 2020/1149 ha introdotto l’obbligo di idoneità professionale per tutte le attività a contatto con prodotti contenenti diisocianati, da acquisire entro il prossimo 24 agosto attraverso idonei corsi di formazione. Esaminiamo i motivi di questa restrizione europea e come adempiere all’obbligo di legge.

I diisocianati sono un gruppo molto ampio di composti chimici caratterizzati dalla presenza di due unità di cianati ed un’unità di idrocarburi alifatici o aromatici; essi sono classificati in modo armonizzato come sensibilizzanti delle vie respiratorie di categoria 1 e come sensibilizzanti della pelle di categoria 1, oltre a possedere elevata tossicità acuta e evidenze sospette o accertate di cancerogenicità. La valutazione effettuata nell’ambito dei passaggi di approfondimento REACh ha evidenziato a livello UE la comparsa di oltre 5.000 nuovi casi all’anno di asma professionale da isocianati, un dato ritenuto inaccettabile. La sensibilizzazione a diisocianati conduce ad una forma particolarmente grave di asma, ad andamento irreversibile e degenerativo, e può essere innescata anche dal contatto cutaneo ed anche a basse dosi espositive: sono estremamente importanti le prassi di lavoro, i presidi di protezione collettiva e individuale e l’addestramento del personale coinvolto.

Attraverso il Regolamento (UE) 2020/1149 la Commissione europea ha dunque introdotto la restrizione n. 74 nell’allegato XVII del Regolamento n. 1907/2006 (c.d. REACh), che limita l’uso dei diisocianati in prodotti con concentrazioni pari o superiori allo 0,1% in peso nelle applicazioni industriali e professionali ai soli casi in cui gli operatori coinvolti abbiano conseguito una specifica idoneità professionale, da ottenere entro il 24 agosto 2023 mediante la frequenza a idonei corsi di formazione e l’attestazione finale del completamento con esito positivo.

Soggetti ai nuovi obblighi di qualificazione professionale risultano tutti gli “utilizzatori industriali e professionali” dei prodotti, ovvero non solo i lavoratori dipendenti ma anche i lavoratori autonomi (es. artigiani), e coloro che pur non direttamente addetti alle lavorazioni con diisocianati sono incaricati della supervisione di tali attività (preposti, capireparto, capiturno, …).

Il training disposto dal regolamento, di durata quinquennale, può essere svolto anche online e dev’essere condotto da un esperto in materia di salute e sicurezza sul lavoro con competenze acquisite attraverso una pertinente formazione professionale; prevede un modulo di formazione generale e eventuali moduli intermedio ed avanzato per alcuni specifici utilizzi, col seguente schema:

  1. training base per tutti gli usi industriali e professionali; deve comprendere almeno i seguenti argomenti:
  • chimica dei diisocianati;
  • pericoli di tossicità (compresa tossicità acuta);
  • esposizione ai diisocianati;
  • valori limite di esposizione professionale;
  • modalità di sviluppo della sensibilizzazione;
  • odore come segnale di pericolo;
  • importanza della volatilità per il rischio;
  • viscosità, temperatura e peso molecolare dei diisocianati;
  • igiene personale;
  • attrezzature di protezione individuale necessarie, comprese le istruzioni pratiche per il loro uso corretto e le loro limitazioni;
  • rischio di esposizione per contatto cutaneo e per inalazione;
  • rischio connesso al processo di applicazione utilizzato;
  • sistema di protezione della pelle e delle vie respiratorie;
  • ventilazione;
  • pulizia, fuoriuscite, manutenzione;
  • smaltimento di imballaggi vuoti;
  • protezione degli astanti;
  • individuazione delle fasi critiche di manipolazione;
  • sistemi di codici nazionali specifici (se pertinente);
  • sicurezza basata sui comportamenti (behaviour-based)
  1. training intermedio per i seguenti usi: — manipolazione di miscele all’aperto a temperatura ambiente (compresi tunnel per la produzione di schiuma); — applicazione a spruzzo in cabina ventilata; — applicazione con rullo; — applicazione con pennello; — applicazione per immersione o colata; — trattamento meccanico successivo (ad esempio taglio) di articoli non completamente stagionati che non sono più caldi; — pulitura e rifiuti; — qualsiasi altro uso con un’esposizione simile per via cutanea e/o per inalazione; deve comprendere almeno i seguenti argomenti:
  • tutti quelli del training base
  • ulteriori aspetti basati sui comportamenti (behaviour-based);
  • manutenzione;
  • gestione dei cambiamenti;
  • valutazione delle istruzioni di sicurezza esistenti;
  • rischio connesso al processo di applicazione utilizzato
  1. training avanzato per i seguenti usi: — manipolazione di articoli non completamente reagiti (ad esempio, appena reagiti, ancora caldi); — applicazioni per fonderie; — manutenzione e riparazioni per le quali è necessario accedere alle attrezzature; — manipolazione all’aperto di formulazioni calde o bollenti (> 45 °C); — applicazione a spruzzo all’aperto, con ventilazione limitata o esclusivamente naturale (anche in grandi capannoni industriali) e applicazione a spruzzo ad alta pressione (ad esempio schiume, elastomeri); — qualsiasi altro uso con un’esposizione simile per via cutanea e/o per inalazione; deve comprendere almeno i seguenti argomenti:
  • tutti quelli del training base
  • tutti quelli del training intermedio
  • eventuali certificazioni ulteriori necessarie per gli usi specifici previsti;
  • applicazione a spruzzo al di fuori dell’apposita cabina;
  • manipolazione all’aperto di formulazioni calde o bollenti (> 45 °C)

Come si può notare, il Regolamento ha definito i contenuti minimi obbligatori mentre non ha definito una durata minima: questa andrà definita nella fattispecie in base alla complessità dei processi di lavoro.

I prodotti che possono contenere diisocianati sono moltissimi, in particolare resine bicomponenti, adesivi, sigillanti, rivestimenti, schiume, vernici e pitture: l’ambito applicativo può spaziare dalle carrozzerie, a molte lavorazioni dell’edilizia, alla produzione di mobili (in particolare di imbottiti) ed elettrodomestici o di componentistica varia. Non sono state previste deroghe per prodotti o utilizzi particolari: la condizione che rende obbligatoria la formazione e’ la sola presenza di uno o più diisocianati liberi in concentrazioni individuali pari o superiori allo 0,1% in peso nel prodotto in uso.

E’ essenziale verificare le schede di sicurezza alla sezione 3, che esplicita la composizione del prodotto fornito, e controllare le etichette fornite insieme al prodotto: per i prodotti interessati dal nuovo obbligo l’etichetta dovrebbe già riportare, dal 24 febbraio 2022, la frase “A partire dal 24 agosto 2023 l’uso industriale o professionale è consentito solo dopo aver ricevuto una formazione adeguata”.

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    cni donne ingegnere

    Si è chiuso il 23 giugno 2022 il tempo a disposizione per presentare le domande di ammissione all’esame di Stato per architetti e ingegneri. Al via le prime sessioni a luglio e, nel novembre 2022, prenderanno il via le altre. La seconda tranche di candidati dovevano presentare le domande di ammissione entro il 19 ottobre.

    La prova riguarda le professioni di: paesaggista, conservatore, ingegnere e ingegnere junior, architetto e architetto junior, pianificatore e pianificatore junior, chimico e chimico junior, biologo e biologo junior, geologo e geologo junior, psicologo, dottore in tecniche psicologiche per i contesti sociali, organizzativi e del lavoro e dottore in tecniche psicologiche per i servizi alla persona e alla comunità, dottore agronomo e dottore forestale, agronomo e forestale junior, biotecnologo agrario, assistente sociale specialista e assistente sociale, come esplicitamente indicato nell’ordinanza emanata il 5 maggio 2022 dal MIUR.

    I candidati che hanno presentato domanda all’esame dovevano aver conseguito il titolo accademico entro il termine stabilito per ciascuna sessione dai bandi emanati dalle singole Università.

    Esame di Stato Ingegneri e Architetti: cosa dice il MIUR

    Anche con la fine dello stato di emergenza da Covid-19, si confermano le modalità di svolgimento dell’esame di Stato per Ingegneri e Architetti. I candidati dovranno superare solo una prova orale su questioni teorico-pratiche relative all’attività svolta durante il loro tirocinio professionale, ma anche su aspetti di legislazione e deontologia professionale.

    Non sono più quindi previste una prova scritta e una orale, come nel periodo prima della pandemia, ma solo un’unica prova orale svolta con modalità a distanza. Le Università si impegnano a fare in modo che il colloquio abilitante all’esercizio delle professioni indicate, verta su tutte le materie previste dalle specifiche normative di riferimento e che sia in grado di accertare l’acquisizione delle competenze, nozioni e abilità richieste dalle normative riguardanti ogni singolo profilo professionale.

    Coloro che hanno presentato le domande di ammissione presso la segreteria dell’università o istituto di istruzione universitaria presso cui volevano sostenere l’esame entro il 23 giugno 2022 hanno già sostenuto la prova orale a luglio. Chi non si sentiva preparato o non fosse in grado di presentarsi alla prova, ha potuto posticipare l’esame di abilitazione alle professioni di architetto e ingegnere al novembre 2022, presentando la domanda entro il 19 ottobre.

    I candidati che intendono ottenere l’abilitazione alla professione possono partecipare a una sola sessione e presentare una nuova domanda nel caso la prima non abbia avuto esito positivo. La sessione autunnale dell’esame di Stato per ingegneri e architetti ha avvio il 17 novembre 2022.

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    Le commissioni

    Con la deroga delle disposizioni normative vigenti, gli atenei devono ancora fare riferimento al DM n. 661 del 24 settembre 2020 che illustra le modalità, in accordo con gli ordini professionali territoriali di riferimento, per la nomina delle commissioni degli esami di Stato per l’anno 2022.

    Solo per l’esame abilitante alla professione di psicologo verrà applicato l’articolo 7, comma 2, della legge 8 novembre 2021, n. 163.

    I tirocini

    Il MIUR chiarisce, nelle varie ordinanze, anche le modalità di svolgimento dei tirocini. Questi ultimi devono essere svolti all’interno del percorso di studio o successivamente ad esso, e possono essere espletati in modalità remota.

    Secondo il comma 4 dell’articolo 10 dell’Ordinanza Ministeriale n. 444 del 5 maggio 2022, il tirocinio professionale, anche nello svolgimento con modalità a distanza, dovrà in ogni caso perseguire gli obiettivi e le finalità previsti negli accordi eventualmente stipulati tra gli atenei, le istituzioni, gli enti accreditati e gli ordini professionali per le professioni che ne prevedono l’esistenza e comunque nel rispetto di quanto previsto dal decreto ministeriale 11 dicembre 2019, n. 1135, recante le linee guida sull’organizzazione e il riconoscimento dei tirocini professionali.

    PES PAV per Addetti ai Lavori Elettrici

    Quando ci sono dei lavori in corso e nella loro vicinanza c’è una qualunque fonte di energia elettrica, gli operatori che sono alle prese con lo svolgimento dei lavori sono esposti a pericoli per la loro salute. Tale pericolo in questi casi si chiama rischio  elettrico per la cui valutazione ci si affida alle figure di PES, PAV, PEI

    Si tratta di 3 figure estremamente importanti nella gestione del rischio elettrico. Scelte dal datore di lavoro, il quale decide di affidare il compito di vigilare sulla sicurezza dei lavoratori a 3 soggetti che vengono formati con appositi corsi di formazione. 

    In questo post ci occuperemo proprio di tutto ciò che ti servirà per conoscere il rischio elettrico, come si valuta e qual è la normativa di riferimento. Inoltre conosceremo quali possono essere le maggiori conseguenze di un rischio elettrico nel caso in cui non venga valutato e tenuto sotto controllo.

    Rischio elettrico: cos’è

    Iniziamo subito dal fulcro del discorso e quindi cerchiamo di conoscere il rischio elettrico. Ce ne offre una definizione il Testo Unico per la Sicurezza sul Lavoro: 

    deriva dal contatto diretto o indiretto con una parte attiva e non protetta di un impianto elettrico, così come il rischio d’incendio o esplosione derivanti dal pessimo stato di manutenzione o dall’imperizia nell’impiego di impianti e strumentazione”.

    In altre parole il rischio elettrico sta a rappresentare il rischio potenziale a cui tutti gli operatori elettrici possono andare incontro durante lo svolgimento del proprio lavoro. Per operatori elettrici si intendono: 

    • elettricisti; 
    • impiantisti;
    • installatori;
    • addetti alla manutenzione.

    Normativa di riferimento

    Di rischio elettrico ne parla la Legge n. 46 del 5 marzo 1990, che venne poi abrogata dal decreto legislativo D.lgs 37 del 2008. Successivamente l’argomento venne affrontato in maniera specifica dal Testo Unico per la Sicurezza che ha stabilito: 

    • obblighi del datore di lavoro; 
    • requisiti di sicurezza; 
    • sanzioni. 

     

    Lo svolgimento dei lavori elettrici viene poi regolamentato in maniera specifica dalla IV edizione della Norma CEI 11-27, la quale:

    • definisce le figure responsabili dei lavori elettrici; 
    • definisce il lavoro elettrico; 
    • introduce la distanza DA9 per i lavori non elettrici; 
    • modifica la distanza di lavoro sotto tensione e a bassa tensione; 
    • porta innovazione nella modulistica dei lavori. 

     

    Inoltre sempre la normativa impone l’obbligatorietà del corso PES, PAV e PEI

    Valutazione del rischio elettrico

    La valutazione del rischio elettrico dovrebbe essere fatta dalle figure che il corso pes pav pei – cei 11-27 forma. Essa è indispensabile nel momento in cui ci si trova in presenza di lavoratori che sono ad operare nelle vicinanze di una fonte di energia elettrica. 

    Tale valutazione si rivela indispensabile perchè tali soggetti lavoratori sono particolarmente esposti al rischio di elettrocuzione. In presenza di tali lavori si possono verificare incendi ed esplosioni, dovuti a volte a un cattivo stato di manutenzione degli impianti. 

    Solo valutando il rischio elettrico sarà possibile mettere in atto tutte le  procedure necessarie per salvaguardare sicurezza e salute di ogni singolo lavoratore. 

    Conseguenze rischio elettrico

    Il corso aggiornamento PES PAV PEI previsto proprio dal Testo Unico per la Sicurezza sul Lavoro serve alle figure citate a restare sempre aggiornati e ad affrontare il rischio elettrico nel migliore dei modi, per limitare al massimo possibili infortuni e problematiche di qualunque genere. 

    Perchè le conseguenze del rischio elettrico possono mettere in serio pericolo l’incolumità del lavoratore e di tutti coloro che possono trovarsi in prossimità del cantiere. Uno dei maggiori pericoli che derivano dall’utilizzo di un impianto elettrico è la folgorazione, ossia il corpo umano che viene attraversato da una scarica elettrica. 

    Le conseguenze in caso di folgorazione possono andare l’ustione del corpo  con distruzione e danneggiamento di arti e arterie. La tetanizzazione è un’altra possibile conseguenze e cioè la contrazione involontaria dei muscoli interessati dal passaggio della corrente. 

    Fino all’arresto respiratorio e alla fibrillazione ventricolare. 

    La folgorazione è una delle conseguenze, infatti ancora più comuni, come detto in precedenza, sono gli incendi e le esplosioni. Generalmente tali eventi disastrosi possono essere causati da: anomalia all’impianto elettrico, un corpo circuito, un calore molto elevato, la vaporizzazione dei metalli e il sovraccarico di corrente. 

    Ognuna delle conseguenze del rischio elettrico possono essere tenute sotto stretto controllo dalle figure del PES, PAV e PEI. 

    network agatos service

    Agatos Service offre corsi di formazione e aggiornamento per adempiere ai più svariati obblighi in tema di sicurezza e lavoro.

    Rappresentiamo la migliore scelta nell’ambito dell’istruzione per i lavoratori e siamo già partner di svariati professionisti e aziende, che offrono ai dipendenti la formazione necessaria per essere abilitati ai loro ruoli.

    Con Agatos Service è possibile entrare a far parte del nostro programma di affiliazione e guadagnare una percentuale sui corsi re-sold. Siamo molto attenti a mantenere alti gli standard di qualità e, per questo, scegliamo con cura le figure professionali e i partner che entrano a far parte del nostro network.

    Tra i nostri partner, spiccano nomi prestigiosi nel mondo della formazione professionale e della consulenza aziendale, come Unione Professionisti, leader nel campo della formazione e dell’aggiornamento professionale tramite corsi in E-Learning, o Cesynt Advanced Solutions SpA, società di consulenza e servizi di ITC tecnologicamente avanzati.

    Se sei interessato a diventare nostro partner, continua a leggere di seguito quali sono i requisiti e i vantaggi per entrare nel network di Agatos Service.

    Requisiti per entrare nel Network di Agatos

    Se un affiliato richiede l’accesso al Network di Agatos, deve possedere dei requisiti, per noi imprescindibili, per mantenere alti gli standard di qualità. L’affiliato dovrà quindi:

    • presentarsi al meglio, con educazione e professionalità
    • presentare il suo curriculum o quello della sua azienda
    • essere in linea con la nostra vision etica, basata sul rispetto dei principi professionali
    • aver maturato un’esperienza di almeno un anno nell’ambito della consulenza aziendale o professionale
    • oppure l’affiliato deve lavorare in una realtà legata alla formazione da almeno sei mesi

    I vantaggi di entrare a far parte del Network di Agatos

    Entrare a far parte del Network di Agatos Service significa innanzitutto aprirsi a nuove opportunità professionali. I nostri corsi permettono di adempiere ai principali obblighi previsti dalla legge in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Grazie alle nostre certificazioni, è possibile svolgere quelle mansioni che richiedono specifici corsi di formazione o aggiornamento.

    Entrando, poi, a far parte del nostro programma di affiliazione, è possibile riproporre i nostri corsi ad altri professionisti, generando così un’imperdibile opportunità di guadagno. Avrai così la possibilità di formare i tuoi clienti o contatti, attraverso corsi con docenti qualificati e che non tralasciano alcun dettaglio sulla materia trattata, neanche il lato pratico.

    L’ingresso nel network non prevede alcun costo e si potrà avere accesso alla nostra piattaforma e-learning per seguire i corsi, tutti ai prezzi più competitivi che si possano trovare sul mercato.

    Inoltre, è l’affiliato stesso a monitorare, grazie alla condivisione delle aule virtuali, le iscrizioni, che non devono necessariamente raggiungere un numero minimo. E’ quindi possibile erogare formazione in tutta Italia!

    Qualora un affiliato sia anche particolarmente preparato su un argomento e abbia tutti i requisiti necessari per ricoprire il ruolo, ha la possibilità di diventare docente in uno dei nostri corsi. Siamo molto attenti nella valutazione del professionista che desidera insegnare, cercando tutte le caratteristiche necessarie per mantenere elevati gli standard di qualità dei corsi di Agatos Service.

    Agatos Service offre un servizio di supporto e consulenza marketing a tutti i suoi affiliati, in modo da risolvere qualsiasi dubbio e trovare le soluzioni adatte a ognuno.

    Entrare nel network richiede professionalità e serietà, mentre uscire è più semplice: basta avvisare Agatos Service, che non pretenderà il rispetto di alcun patto di non concorrenza dopo la chiusura del rapporto.