L’apprendistato è un contratto di lavoro con carattere formativo: infatti, all’interno di un ambiente di lavoro, l’apprendista svolge un compito e viene retribuito per questo, ma si sottopone anche a ore di formazione attraverso l’ascolto di colleghi, superiori e altre figure professionali, interne o esterne all’azienda.
La formazione, in particolare, prevede una durata variabile in base alla tipologia di apprendistato, come vedremo fra poco. Avviene inoltre: tramite l’affiancamento di un tutor, con brevi corsi interni all’azienda o con incontri che si svolgono all’esterno, presso strutture formative specializzate.
L’obiettivo dell’apprendistato è quello di garantire all’apprendista la formazione necessaria per acquisire competenze professionali inerenti al ruolo e alle mansioni per cui è stato assunto.
Differenze tra stage e apprendistato
Sia stage che apprendistato sono rivolti a giovani studenti che entrano nel mondo del lavoro e devono imparare una professione. Tuttavia, persistono delle differenze:
- il tirocinio non è un contratto di lavoro, mentre l’apprendistato sì
- lo stage è il consolidamento di abilità acquisite durante il percorso scolastico, mentre l’apprendistato è l’inserimento in una realtà aziendale attraverso la formazione
- lo stage non prevede un diritto alla retribuzione, mentre l’apprendistato sì
- lo stage non prevede diritti a ferie, malattia, maternità ecc. l’apprendistato sì
Tipi di apprendistato
In Italia, esistono tre tipi di apprendistato:
- Apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale. Questo modello permette di proseguire gli studi mentre ci si forma all’interno di una realtà aziendale. La durata massima per questo apprendistato è di quattro anni e accompagna il giovane fino al conseguimento del diploma. Possono essere considerati apprendisti i ragazzi dai 15 ai 25 anni d’età
- Apprendistato professionalizzante. Consente di qualificarsi per una precisa mansione e può durare massimo 5 anni. I giovani che possono essere assunti tramite questa modalità hanno età compresa tra i 17 (solo in caso di possesso di qualifica professionale, altrimenti l’età minima è 18 anni) e i 29 anni.
- Apprendistato di alta formazione e ricerca. Viene utilizzato per conseguire diversi livelli di titoli di studio, o per il praticantato per l’accesso alle professioni ordinistiche. Le età di assunzione sono le stesse dell’apprendistato professionalizzante.
Durata e retribuzione dell’apprendistato
La retribuzione di un contratto di apprendistato varia in base a dei criteri:
- alla tipologia dell’apprendistato (2 mila euro all’anno nel caso di minorenni e di 3 mila per i maggiorenni per l’apprendistato qualificante, 60% della retribuzione prevista per il proprio livello di assunzione per quello professionalizzante e in base al livello di inquadramento nel caso dell’apprendistato di ricerca);
- alla qualifica da conseguire;
- alla mansione.
La retribuzione, comunque, è destinata ad aumentare fino a raggiungere quella di un lavoratore qualificato. Il trattamento fiscale dell’apprendista è agevolato perché prevede un’aliquota ridotta. All’apprendista, come accennato poco fa, spettano i diritti di tutti gli altri lavoratori dipendenti: copertura assistenziale e previdenziale, ammortizzatori sociali, ferie, malattie ecc.
Anche la durata dell’apprendistato varia in base alle tre tipologie, alle qualifiche ed esperienze. Per esempio, l’esperienza lavorativa potrebbe durare meno se l’apprendista è particolarmente qualificato. Oppure, chi deve acquisire una qualifica necessita di soli tre anni di apprendistato, mentre chi deve essere abilitato a svolgere una professione ha bisogno anche di cinque anni.
Inoltre, istituzioni scolastiche e Regioni possono intervenire nella decisione della durata di alcuni tipi di apprendistato. Anche l’azienda potrebbe decidere di prolungare o abbreviare il periodo di permanenza in base alle esigenze del lavoratore.