Regolamento CNAPPC 2025: tutto quello che devi sapere e le novità rispetto alle precedenti versioni

Il CNAPPC (Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori) ha recentemente approvato il nuovo regolamento, un documento fondamentale che disciplina le modalità di esercizio della professione e le procedure di aggiornamento professionale degli iscritti. In questo articolo, analizzeremo nel dettaglio questo documento ed evidenzieremo le principali novità rispetto alle versioni precedenti e le eventuali modifiche adottate.

Cos’è il regolamento emanato dal CNAPPC ?

Esso rappresenta un aggiornamento importante del quadro normativo che regola la professione di architetto e professionisti affini in Italia.

Il documento, approvato nel 2024, ed entrato in vigore già da quasi 6 mesi, introduce nuove disposizioni volte a migliorare la qualità dell’esercizio professionale, la formazione continua e la tutela degli utenti.

Ecco un approfondimento sui punti salienti del regolamento CNAPPC 2025 e le differenze rispetto alle versioni precedenti:

1. Aggiornamento dei requisiti di formazione professionale

Una delle novità più significative riguarda i requisiti di formazione continua. Il regolamento del 2025 stabilisce che gli iscritti devono completare almeno 60 crediti formativi all’anno, con un focus maggiore su tematiche di innovazione, sostenibilità e tecnologie digitali. Rispetto alle precedenti norme, è stata introdotta una maggiore flessibilità nelle modalità di erogazione dei corsi, incentivando anche l’apprendimento online e webinar.

2. Nuove procedure di accesso e aggiornamento professionale

Procedure più snelle e trasparenti per l’accesso alla professione e l’aggiornamento degli iscritti. In particolare, sono stati semplificati i processi di verifica dei requisiti e sono stati introdotti strumenti digitali per la presentazione delle domande, riducendo i tempi di attesa rispetto alle normative precedenti.

3. Rafforzamento della tutela del patrimonio culturale e ambientale

Rispetto alle versioni precedenti, il regolamento CNAPPC 2025 dedica maggiore attenzione alla tutela del patrimonio storico e naturale. Sono state definite linee guida più stringenti per i progetti di riqualificazione urbana e paesaggistica, con l’obiettivo di promuovere pratiche più sostenibili e rispettose dell’ambiente.

4. Responsabilità professionale e deontologia

Il nuovo regolamento rafforza le norme deontologiche, prevedendo sanzioni più severe in caso di violazioni. Viene inoltre introdotta una sezione dedicata alla responsabilità professionale in ambito digitale e smart city, adeguando il quadro normativo alle nuove sfide tecnologiche.

Modifiche rispetto alle versioni precedenti

Ricapitolando, rispetto al regolamento in vigore nel 2015, le principali modifiche del regolamento attuale sono:

– Maggiore attenzione alla sostenibilità e all’innovazione tecnologica
– Procedimenti più digitalizzati e trasparenti
– Requisiti di formazione più stringenti e diversificati
– Nuove disposizioni sulla tutela del patrimonio culturale e ambientale

Se sei un architetto, rimanere aggiornati sulle novità del CNAPPC, rappresenta per il 2025 un passo avanti importante per i professionisti di questo settore. Le nuove norme favoriscono un esercizio più responsabile, innovativo e sostenibile, rispondendo alle sfide di un mondo in rapido cambiamento. È fondamentale che tutti gli iscritti e aspiranti professionisti siano aggiornati sulle novità introdotte, per garantire conformità e qualità nel proprio lavoro.

Se desideri approfondire il regolamento o hai bisogno di assistenza per l’aggiornamento professionale, rivolgiti ai nostri consulenti contattandoci nei nostri canali social ufficiali o sul sito web www.agatosservice.it

 

Competenze richieste nel 2025? Il panorama lavorativo attuale richiede una costante evoluzione per rispondere alle sfide di un mercato sempre più digitale e sostenibile.

Figure professionali come impiantisti, geometri, architetti e ingegneri sono chiamate a sviluppare competenze specifiche per rimanere competitive e contribuire allo sviluppo di progetti innovativi.

In questo articolo, analizzeremo le competenze richieste nel 2025 per queste figure professionali, offrendo una panoramica utile sia ai professionisti del settore che alle aziende in cerca di talenti qualificati.

Competenze richieste nel 2025: un focus sulle figure professionali chiave

Impianisti: tecnologie avanzate e sostenibilità per il futuro

Nel 2025, gli impiantisti devono possedere competenze approfondite in tecnologie di ultima generazione, ad esempio uno degli aspetti più importanti è un’ampia conoscenza dei sistemi di automazione, domotica e energie rinnovabili, essenziale per rispondere alle esigenze del mercato. La crescente attenzione alla sostenibilità impone anche di acquisire nozioni su impianti a basso impatto ambientale e sistemi di gestione energetica efficienti. La capacità di integrare soluzioni smart, come sistemi di controllo intelligente, sarà fondamentale. L’utilizzo di software di progettazione 3D e simulazione permetterà di ottimizzare i progetti e ridurre gli errori. La conoscenza di impianti HVAC e fonti di energia rinnovabile, come solare, geotermico ed eolico, rappresenta una competenza chiave. L’uso di strumenti CAD e BIM aiuterà a creare modelli precisi e a rispettare normative ambientali e di sicurezza. La formazione in questi settori garantisce agli impiantisti di essere pronti alle sfide di un mercato sempre più green e tecnologicamente avanzato.

Geometri: digitalizzazione e gestione del territorio

Per il 2025, i geometri devono essere esperti nell’utilizzo di tecnologie digitali avanzate. L’uso di droni, laser scanner e software GIS sarà indispensabile per rilevare e gestire il territorio con precisione. La modellazione 3D e i sistemi informativi geografici ottimizzeranno i processi di progettazione e pianificazione urbana. La capacità di analizzare dati geografici complessi consentirà di migliorare la qualità delle opere pubbliche e private. La gestione di rilievi topografici tramite drone e laser scanner garantirà rilevamenti accurati e rapidi. Conoscere e interpretare normative urbanistiche e ambientali sarà essenziale per rispettare le leggi e le normative vigenti. L’uso di software BIM supporterà la collaborazione tra professionisti, riducendo errori e tempi di consegna. La digitalizzazione permette ai geometri di diventare protagonisti nella gestione intelligente del territorio e nella pianificazione sostenibile delle città.

Competenze richieste nel 2025 per gli Architetti: sostenibilità e innovazione digitale

Nel 2025, gli architetti devono integrare competenze di progettazione sostenibile e tecnologie digitali avanzate. La progettazione di edifici eco-compatibili diventerà prioritaria, utilizzando materiali sostenibili e tecniche innovative. La padronanza di software di modellazione 3D e BIM sarà imprescindibile per creare progetti complessi e collaborativi. La conoscenza di tecnologie smart, come sistemi di domotica e building automation, migliorerà le prestazioni energetiche degli edifici. La gestione di progetti integrati richiederà capacità di coordinarsi con professionisti di diverse discipline e con aziende specializzate. La progettazione sostenibile non riguarda solo i materiali, ma anche l’efficienza energetica e l’impatto ambientale complessivo. Gli architetti del futuro dovranno essere innovatori, capaci di coniugare estetica, funzionalità e rispetto per l’ambiente attraverso strumenti digitali avanzati e strategie sostenibili.

E gli ingegneri? Per loro, le competenze richieste nel 2025, fanno rima con specializzazione e adattabilità

Per il 2025, gli ingegneri devono essere altamente specializzati in settori come energia, elettronica e informatica. La capacità di lavorare con sistemi IoT (Internet of Things) e intelligenza artificiale sarà cruciale. La gestione di big data consentirà di sviluppare soluzioni più efficienti e sostenibili. La conoscenza di sistemi di automazione e controllo garantirà l’ottimizzazione delle risorse. La competenza nell’analisi di dati e nell’implementazione di IA aiuterà a prevedere e risolvere problemi complessi. La capacità di integrare tecnologie IoT in sistemi resilienti e sostenibili sarà un elemento distintivo. La formazione continua e l’adattabilità sono fondamentali per rispondere alle rapide innovazioni tecnologiche. Chi desidera rimanere competitivo sul mercato deve investire nell’aggiornamento tecnico e trasversale, sviluppando competenze digitali, innovative e orientate alla sostenibilità ambientale.

Se sei un professionista o un’azienda del settore edile, ingegneristico o tecnologico, preparati a evolverti e a integrare nuove competenze per affrontare con successo le sfide del 2025. La chiave del successo risiede nella formazione continua, approfittane adesso visitando il nostro sito web con i corsi più richiesti per la tua professione: Crediti Formativi Professionali – Agatos Service S.r.l.

La Giornata Internazionale per la Sicurezza sul Lavoro si avvicina rapidamente, ricordandoci l’importanza di creare ambienti di lavoro sicuri e salutari per tutti i lavoratori.

Questa ricorrenza, è celebrata ogni anno per sensibilizzare aziende, istituzioni e lavoratori sui rischi professionali.

Nel contesto attuale, costituisce un’occasione fondamentale per promuovere la cultura della sicurezza sul lavoro e prevenire incidenti e infortuni.

Quest’anno, in Agatos abbiamo organizzato un seminario dedicato alla sicurezza sul lavoro, pensato per aggiornarsi e approfondire le tematiche più attuali.

Come farlo? Coinvolgendo alcune tra le maggiori figure di rilievo su questa tematica che interverranno in qualità di relatori. Tra questi i rappresentanti della Fonarcom, l’ente bilaterale Epar e l’ordine dei consulenti del lavoro di Trapani.

Tra gli sponsor presenzieranno A29, Area Mobility e Namirial.

Sarà presente come moderatore anche Vito Bono, amministratore della nostra azienda Agatos Service , ente di formazione attivo dal 2011.

Saluti istituzionali a cura di Sergio Prestamburgo Direttore della Direzione Territoriale Palermo-Trapani e Salvatore Miceli, Presidente CPO Trapani.

L’evento si terrà il 28 aprile e sarà un’opportunità unica per ascoltare esperti e professionisti che condividono la loro esperienza e le best practices nel settore.

Il seminario, inserito nella cornice della Giornata Internazionale per la Sicurezza sul Lavoro, mira a sensibilizzare aziende e lavoratori sull’importanza di adottare misure preventive efficaci e di mantenere un’attenzione costante ai rischi professionali.

Durante l’evento, interverranno figure di rilievo siciliane, riconosciute per il loro impegno e la loro competenza nel campo della sicurezza sul lavoro, che illustreranno casi di successo e strategie innovative per migliorare le condizioni di lavoro.

Una preziosa occasione di aggiornamento e confronto

Ricordiamo a tutti l’importanza di celebrare questa giornata con l’attenzione e l’impegno che merita.
Essa rappresenta un momento di riflessione e di impegno condiviso per un futuro lavorativo più sicuro e sostenibile.

Perché la sicurezza sul lavoro è una responsabilità di tutti.

agatos service assistal

Si tratta di un progetto formativo per tecnici saldatori che fornisce una qualificazione professionale e chance occupazionali presso le imprese operanti nel comparto impiantistico

ROMA – Assistal, l’Associazione nazionale costruttori di impianti, dei Servizi di Efficienza Energetica – ESCo e Facility Management nata nel 1946 e aderente a Confindustria, insieme alla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale – ente no profit che opera senza vincoli territoriali nei campi della Sanità, della Ricerca scientifica, dell’Assistenza alle categorie sociali deboli, dell’Istruzione e Formazione, dell’Arte e Cultura – danno il via al progetto “Training for inclusion of welders”.
Il progetto è finalizzato a favorire l’integrazione sociale di persone in condizioni di fragilità, quindi a fornire una qualificazione professionale e chance occupazionali presso le imprese operanti nel comparto impiantistico. Da una recente indagine, si evince che tra le diverse figure professionali, i “saldatori” qualificati sono molto richiesti dalle imprese, pertanto Assistal ha scelto di creare un piano formativo focalizzato sulle tecniche “MIG/MAG a filo continuo”; al termine delle attività didattiche sarà previsto un esame finale, con conseguimento della qualifica di saldatore.

Il progetto formativo per tecnici saldatori è articolato in varie fasi: nella prima fase avviata il 15 giugno, Agatos Service Srl, partner specialista nell’erogazione di “servizi speciali dedicati alla persona”, ha avviato i primi colloqui a Mazara del Vallo (TP), cui seguirà una fase di orientamento degli allievi prima dell’inizio delle attività formative.  Nel mese di agosto, Assistal con la collaborazione di CFS Group Srl, azienda leader nel settore della saldatura, avvierà le prime lezioni del progetto formativo “Training for inclusion of welders”.

“Le azioni previste nel progetto sono concepite in modo integrato per agevolare gli allievi e offrire il massimo sostegno durante  l’intero percorso educativo e formativo, infatti saranno guidati nella prima fase di orientamento e  nelle successive fasi di apprendimento teorico e pratico; l’ampio ricorso a metodologie laboratoriali consentirà ai partecipanti di acquisire le necessarie abilità professionali, da consolidare nel successivo periodo di stage, concepito per offrire una esperienza significativa in azienda. La fase conclusiva di accompagnamento restituirà ai partecipanti un bilancio delle competenze acquisite utile per effettuare le successive scelte professionali”, afferma Assistal. L’associazione realizza costantemente percorsi educativi e formativi, volti a promuovere la cultura, a creare nuove identità professionali, a rafforzare le competenze di persone occupate, non occupate, disoccupate; nel corso degli anni ha portato a termine con successo percorsi dedicati anche alle categorie svantaggiate, sostenendo le persone più fragili come quelle dell’Istituto penitenziario Roma Rebibbia, per il successivo reinserimento sociale e professionale. Assistal, da anni è impegnata a contrastare la emarginazione sociale al fine di promuovere una crescita inclusiva.

“Siamo molto contenti” – ha affermato Angelo Carlini, presidente Assistal – “di intraprendere questo nuovo progetto insieme alla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale che ringrazio per il supporto. Sono convinto che per consentire a tutte quelle persone di realizzarsi e di entrare a pieno nella nostra società, sia necessario favorire il binomio indissolubile tra integrazione e qualificazione. Il progetto appena inaugurato risponde a tutte le necessità, a partire da quelle delle persone coinvolte fino a quelle delle imprese del comparto che hanno bisogno di lavoratori altamente qualificati e specializzati”.

“La Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale ha sposato con convinzione questo progetto, perfettamente in linea con gli obiettivi che la nostra azione da sempre persegue – ha commentato il presidente Emmanuele F. M. Emanuele –. La formazione sul campo, così come l’istruzione universitaria e post-universitaria, rientrano, per mia precisa volontà, tra le nostre priorità statutarie. Sono infatti persuaso che per combattere le gravi emergenze che ci affliggono, ovvero la disoccupazione, la povertà educativa e le diseguaglianze sociali, sia assolutamente prioritario fornire ai giovani gli strumenti e le competenze per poter trovare un lavoro e rendersi indipendenti, senza ricorrere al semplice assistenzialismo che, purtroppo, è una misura emergenziale e ha valenza soltanto nel breve periodo. Il fatto, poi, che questo progetto si rivolga a stranieri immigrati in regola con il permesso di soggiorno, è particolarmente significativo perché unisce al valore della formazione anche quello dell’inclusione e della coesistenza dei popoli”.

cosa è sketchup

SketchUP è ad oggi una delle applicazioni di riferimento per modellazione 3D, stiamo parlando di un software molto particolare, che unisce semplicità a grande intuitività, ecco perchè è diventato in poco tempo uno dei più richiesti ed apprezzati.

Solitamente viene utilizzato nel design in generale, quindi facciamo per lo più riferimento alla progettazione edile, ma in molti lo preferiscono anche per lo sviluppo di videogame, perchè in ogni frangente riesce pur sempre a rappresentare una garanzia.

Le differenti versioni di SketchUP!

Esistono ben 3 versioni differenti di questo software, cerchiamo quindi di scoprirle assieme, perchè spesso si commettere il primo errore proprio nello scegliere:

  • SketchUP Make: si tratta delle versione base, sketchup gratuito per intenderci, che riesce già ad offrire tanti strumenti e permette agli utilizzatori di scoprirne le potenzialità. E’ un programma di  modellazione 3D e può essere utilizzato sia su Mac che Windows, inoltre si possono aggiungere plugin particolari e le immagini, una volta importate, si potranno anche modellare a piacimento.
  • SketchUP Pro: rispetto alla versione precedente, qui non ci troviamo di fronte ad un software basilare, al contrario, sono presenti molti più strumenti, ecco il perchè viene solitamente utilizzato da professionisti del settore. In questo caso si potrà provare SketchUP gratis grazie ad una versione demo che dura 30 giorni, un arco di tempo perfetto così da scoprirne tutte le sue potenzialità; ricordiamo che stiamo parlando di un software che dalla sua può vantare la presenza di strumenti avanzati, così come anche di telecamere, senza dimenticare la classificazione BIM e con tantissimi moduli aggiuntivi tutti da provare.
  • SketchUP Academic: quest’ultima versione è differente, semplicemente perchè realizzata per essere utilizzata da professori, quindi a scopo formativo, all’interno di istituti scolastici.

A cosa serve quindi SketchUP?

corso sketchup e modellazione 3d

Questo software aiuta sicuramente nella modellazione 3D, permettendo quindi agli addetti ai lavori, così come anche agli appassionati, di creare disegni in digitale, sia a livello tridimensionale, che bidimensionale.

E’ estremamente semplice da utilizzare e questo va a rappresentare un chiaro punto di forza, perchè in pochi click si possono già scoprire tutte le sue potenzialità, ecco perchè i professionisti che lavorano con la grafica, o con la modellazione 3D, dovrebbero utilizzarlo da subito, dapprima con qualche SketchUP tutorial e poi magari seguendo un corso specifico, prettamente pratico.

Le figure maggiormente interessate!

Solitamente i professionisti che ne fanno un largo utilizzo sono per lo più:

  • Grafici;
  • I 3D Artist;
  • Tutti coloro che sviluppano videogames;
  • Progettisti e Modellatori 3D;
  • Periti industriali;
  • Geometra;
  • Ingeneri;
  • Architetti.
cni incontra sottosegretario giustizia morrone

Diversi temi all’ordine del giorno per riavviare la stretta collaborazione tra Consiglio Nazionale Ingegneri e Ministero

Il Sottosegretario al Ministero della Giustizia con delega alle professioni, Jacopo Morrone, ha incontrato oggi una delegazione del Consiglio Nazionale Ingegneri formata dal Presidente Armando Zambrano e il Consigliere Segretario Angelo Valsecchi.

L’incontro, avvenuto in un’atmosfera cordiale, ha fornito al CNI l’occasione di stabilire un primo contatto col Sottosegretario e di esporre alcuni importanti provvedimenti di particolare interesse per la categoria degli ingegneri e a tutela dell’utente finale.
Tra i temi trattati la revisione del compenso dei valutatori immobiliari, il completamento del provvedimento relativo all’equo compenso e la possibilità, anche per i professionisti, di accedere al rito del lavoro in caso di contenzioso.

“L’incontro di oggi – ha affermato Armando Zambrano – rappresenta un’ottima premessa per la ripresa di una collaborazione costruttiva col Ministero. Su certi temi è necessario stabilire una sinergia nell’interesse sia dei professionisti sia del Ministero affinché si vada nella direzione di un’accelerazione dei tempi e delle procedure”.

“Tra i provvedimenti su cui abbiamo ragionato – ha aggiunto Angelo Valsecchi – c’è la possibilità di inserire anche i professionisti tra i creditori privilegiati nelle procedure di fallimento”.

qualità delle costruzioni

Una delegazione dell’organizzazione dei professionisti tecnici italiani a confronto su diversi temi, tra cui la rigenerazione urbana e la qualità delle costruzioni.

Incontro al Ministero dei beni e delle attività culturali per la RPT. Una delegazione dell’organizzazione dei professionisti tecnici ha incontrato ieri il Direttore Generale della DGAAP del Ministero, Architetto Federica Galloni, e il Capo Segreteria Tecnica Annalisa Bottoni.

Tra i temi affrontati c’è stato quello dei beni vincolabili. Sul punto la Rete ha chiesto al Ministero di lavorare per la realizzazione di procedure più veloci atte a verificare se un edificio è assoggettabile o meno a un vincolo. Inoltre, è emerso che il Ministero sta lavorando alla realizzazione di linee guida per gli interventi in aree vincolate. In considerazione della carenza di figure tecniche nella pubblica amministrazione, più volte sottolineata dalla Rete, il Ministero ha confermato che procederà quanto prima all’assunzione di un numero notevole di professionisti tecnici.

Oggetto dell’incontro è stato anche il piano di rigenerazione urbana con l’elaborazione delle linee guida sulla qualità delle costruzioni. In particolare, le parti hanno convenuto sull’esigenza di realizzare un coordinamento, su questo tema, tra le professioni tecniche da una parte e Mit e Ministero dei Beni Culturali dall’altro. I rappresentanti della Rete, infine, hanno sottolineato anche la necessità di un coordinamento tra professionisti e il Ministero delle Politiche Agricole sulla questione della tutela del paesaggio agricolo.

decreto genova

I 360 milioni previsti per i prossimi 12 anni sono sufficienti? Perché dobbiamo far pagare ai cittadini quanto poteva da subito pagare Aspi?

A poche ore dall’assemblea nazionale dei delegati dell’edilizia, in programma oggi all’auditorium di Via Rieti a Roma con inizio alle ore 10:00, i sindacati delle costruzioni di Cgil Cisl Uil pongono al Governo 10 domande sul decreto Genova. Domande su cui “ci aspettiamo di avere risposte – fanno sapere le segreterie nazionali di Feneal Filca Fillea – così come ci aspettiamo una risposta alla richiesta avanzata al Governo di istituire al più presto un tavolo per una strategia di rilancio del settore, con il ruolo attivo della Presidenza del Consiglio, delle grandi imprese, delle grandi stazioni appaltanti pubbliche e dei lavoratori del settore”.

10 DOMANDE AL GOVERNO SUL DECRETO GENOVA

  • Non appare contraddittorio con lo spirito del Decreto e con la stessa nascita della Cabina Strategia Italia (art. 40), preoccuparsi del rilancio di Genova e della Liguria e di fatto bloccare le risorse per i cantieri già avviati, come quelli per il Terzo Valico?

  • Perché il decreto non prevede di stabilizzare la quota 60-40 per le manutenzioni in house, stralciando da tale percentuale tutti i lavori di nuova costruzione? Sarebbe il giusto segnale per accelerare Grandi opere, viabilità e progetti di manutenzione.

  • Escludere dai lavori gli operatori economici che hanno partecipazioni dirette o indirette in società concessionarie, non rischia di generare contenziosi e allungare i tempi? I 360 milioni previsti per i prossimi 12 anni sono sufficienti? Perché dobbiamo far pagare ai cittadini quanto poteva da subito pagare Aspi? Non sono troppo diluite nel tempo le risorse per garantire la certezza di pagamento dei Sal (Stato Avanzamento Lavori)?

  • Le lavoratrici e lavoratori di Autostrade, Pavimental, Spea ecc. beneficeranno di appositi ammortizzatori sociali, così come tutti i lavoratori, subordinati o autonomi, cui lavoro è stato comunque ridotto dagli eventi del crollo e da questo decreto?

  • Tutto il processo del nuovo ponte (dalla demolizione alla ricostruzione) avverrà senza gara e in deroga totale al Codice degli Appalti, con assegnazione diretta dei lavori. Vi sarà separazione tra progettazione ed esecuzione? Quale normativa anticorruzione, coordinata dall’Anac, si prevede? Si applicheranno le norme del Codice Appalti e del contratto nazionale dell’edilizia sul limite ai subappalti e sull’applicazione del contratto ai lavoratori? Si applicheranno le Terze Linee Guida antimafia come nel caso della ricostruzione del Centro Italia (settimanale di cantiere inviato anche alle Casse Edili)?

  • Perché la ricostruzione privata a Ischia non è stata equiparata a quella pubblica, con relative tutele previste dal Codice? Anche in questo caso, infatti, con i soldi pubblici, viene finanziato il 100% della ricostruzione. Perché è stata portata a 258 mila euro (dai 150 mila previsti) la soglia per la qualificazione delle imprese ai sensi dell’articolo 84 del Codice? Pur prevedendo la procedura senza gara e senza pubblicazione dei bandi, si applicherà per la ricostruzione degli edifici pubblici l’Offerta Economicamente più Vantaggiosa, visto il richiamo all’art. 77 del Codice? Interventi come quelli istitutivi del Durc per Congruità, condiviso dai sindacati e dalle associazioni datoriali, già applicati in altre circostanze analoghe, saranno replicati?

  • Quale interlocuzione ci sarà tra l’Autorità per i Trasporti, la nuova Agenzia e le organizzazioni sociali direttamente interessate dalla loro attività?

  • Il Decreto prevede una modifica formale del Commissariato Governativo per la ricostruzione del Centro Italia dopo il sisma del 2016. Vi sarà presto una nuova nomina? La strategia di tenere insieme ricostruzione e sviluppo aree interne sarà confermata?

  • L’art. 42 torna a destinare agli enti locali proprietari le risorse per la progettazione degli interventi per la messa in sicurezza delle scuole, dopo la chiusura della struttura di coordinamento Scuole Sicure. Visto che la maggior parte delle risorse finora stanziate non è stata spesa proprio per la carenza di organico o competenze degli enti locali, non si ritiene così di ritardare ulteriormente la messa in sicurezza delle scuole italiane? Non sarebbe stato meglio intervenire per qualificare le stazioni appaltanti locali, ridurne il numero, individuare centrali aggregate in condizione di progettare anche gli esecutivi?

  • Tutto il Decreto non prevede, a differenza del passato, il coinvolgimento delle forze sociali, sindacali e datoriali. Eppure per la ricostruzione è fondamentale il coinvolgimento oltre che degli Enti Locali anche della società civile e delle forze produttive. Questo anche al fine di evitare infiltrazioni, problemi, disagio sociale. Il Governo, direttamente o tramite i Commissari, cosa intende fare? Darà qualche indicazione al riguardo?

Ingegneria delle Tecnologie per il mare

Partono a ottobre le lezioni del nuovo corso di laurea in – Ingegneria delle Tecnologie per il mare – ad Ostia promosso dall’Università degli Studi Roma Tre

Partono a ottobre le lezioni del nuovo corso di laurea in – Ingegneria delle Tecnologie per il mare – ad Ostia promosso dall’Università degli Studi Roma Tre in collaborazione con la Regione Lazio e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

L’apertura del corso di studi rientra nel più grande progetto della creazione di un polo universitario presso gli spazi dell’ex Enalc Hotel a Ostia, polo in cui, con la collaborazione del Centro Nazionale della Ricerca (CNR) ed in particolare dell’INSEAN, nonché dell’ASI (Agenzia Spaziale Italiana), si formeranno i futuri ingegneri destinati a progettare e sviluppare le piattaforme offshore, gli impianti eolici, le turbine sottomarine.

Il corso di studi è pressoché unico in Italia ed offre una preparazione ingegneristica multidisciplinare tipica dei corsi di Marine e Ocean Engineering largamente diffusi all’estero, finalizzata alla soluzione delle problematiche ingegneristiche in ambiente marino, seppure escludendo dagli obiettivi la progettazione e costruzione di imbarcazioni e mezzi navali.

L’attività didattica del corso di Ingegneria delle tecnologie per il mare coniugherà la forte preparazione di base nel campo dell’ingegneria industriale, con un orientamento inedito verso le applicazioni in ambiente marino, sia dal punto di vista delle tecnologie industriali per lo sfruttamento delle risorse energetiche rinnovabili (energia eolica, fotovoltaica, del moto ondoso e delle correnti marine) sia dello sviluppo delle relative infrastrutture costiere e di protezione dei litorali, in ottica di una maggiore sostenibilità ambientale.

Un orientamento in linea con gli indirizzi strategici Blue Growth dell’Unione Europea, tesi a cogliere le opportunità di crescita connesse con l’economia del mare. Il corso di Ingegneria del mare di Roma Tre a Ostia fornirà, inoltre, un’opportunità di valorizzazione del territorio costiero della Regione Lazio promuovendo la naturale vocazione, ancora non pienamente sfruttata, alle attività connesse all’ambiente marino.

Fonte: UnioneIngegneri.com

Toothpic è la prima spin-off in Italia ad aver chiuso un round di finanziamento nell’ambito del programma ITAtech, nato dall’iniziativa di CDP (Cassa Depositi e Prestiti) e FEI (Fondo Europeo per gli Investimenti) per finanziare iniziative a supporto del trasferimento tecnologico. In particolare, grazie all’accordo stipulato lo scorso gennaio tra il Politecnico Di Torino e la SGR Vertis (Società di Gestione del Risparmio), è stato possibile per Toothpic entrare in contatto con Vertis Venture 3 Tech Transfer (VV3TT), il fondo gestito da Vertis per coordinare le operazioni di ITAtech. Quest’ultima ha come obiettivo la promozione di attività di trasferimento tecnologico derivanti dalla ricerca pubblica, mettendo a disposizione una cifra iniziale di 200 milioni di euro, destinata a crescere. ITAtech autorizza alcune selezionate SGR a creare dei propri fondi di investimento dedicati al supporto di progetti che sono ancora nelle fasi iniziali e necessitano di risorse finanziare per maturare sotto il profilo dello sviluppo tecnologico.

“Con questa iniziativa, il Politecnico di Torino si conferma tra i protagonisti del sistema italiano dell’innovazione ” afferma Giuliana Mattiazzo, Vice Rettrice per il trasferimento tecnologico. “Il primo investimento ITAtech rappresenta non solo un risultato letteralmente ‘storico’ per il Paese, ma dimostra anche la capacità del Politecnico di Torino di creare un’efficace filiera di trasferimento tecnologico che coinvolge i vari soggetti. Un passo in avanti verso la creazione di un intero ecosistema con l’Università al centro. Toothpic, infatti, nasce proprio da una tecnologia all’avanguardia che ha avuto origine da un progetto ERC, e oggi è un’impresa spin-off che può affrontare gli investitori e il mercato”.

Giulio Coluccia, CEO di Toothpic, dice “Siamo entusiasti di aver ottenuto un primo round di finanziamento da Vertis SGR. Con il loro supporto saremo in grado di passare alla fase successiva di sviluppo della nostra piattaforma di autenticazione mobile, progettata per far fronte a una crescente preoccupazione per la sicurezza e la fiducia nelle transazioni mobili, andando incontro ad un’opportunità di mercato che aumenta di oltre il 24% all’anno e supera già 1 miliardo di dollari all’anno”.

“I furti di identità, le violazioni dell’autenticazione degli utenti e le frodi online stanno diventando una delle principali minacce per una moltitudine di servizi e attività online. Metodi di sicurezza obsoleti e scarsa esperienza degli utenti di software e dispositivi possono aumentare la vulnerabilità del sistema e ostacolare la privacy e la sicurezza degli utenti connessi” dichiara Roberto Della Marina, Partner del fondo VV3TT. “Toothpic è in grado di fornire la prima piattaforma di autenticazione sicura a più fattori pronta per essere implementata nella maggior parte dei telefoni cellulari e terminali già in uso. Siamo entusiasti di supportare Toothpic mentre lavorano per costruire una grande azienda in un mercato entusiasmante”.

Pier Luigi Gilibert, Chief Executive di FEI, commenta: “EIF è lieta di supportare il primo investimento in una società con ITAtech. Questa iniziativa consente al FEI di sfruttare l’esperienza di CDP e l’accesso esclusivo al mercato italiano, contribuendo a sviluppare le attività di trasferimento tecnologico in Italia. Questa partnership congiunta aiuta il FEI a svolgere un ruolo catalizzatore nel dare il via a questo mercato poco presidiato e sostenere progetti in fase iniziale come ToothPic”  Leone Pattofatto, Chief Strategic Equity Officer di CDP, aggiunge: “Dopo aver visto un interesse significativo da parte dell’industria di gestione dei fondi e dell’ambiente di ricerca italiano, ora vediamo lo “smart capital” di EIF e CDP al lavoro.

Questo dimostra come il settore tecnologico italiano sia vibrante e capace di esprimere innovazioni all’avanguardia. ITAtech è una vittoria definitiva per CDP e EIF, le istituzioni promozionali italiane ed europee, impegnate a pieno titolo nella promozione della competitività italiana”.